The Last Things «Circles and Butterflies» (2011)

The Last Things «Circles And Butterflies» | MetalWave.it Recensioni Autore:
digprog »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
737

 

Band:
The Last Things
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Titolo:
Circles and Butterflies

 

Nazione:
U.s.a.

 

Formazione:
Richard Elliot Iv :: Vocals, Guitar, Violin, Bagpipes, Flute, Percussion, Keyboard
Matt Laporte :: Guitar
Darren Mcfarland :: Bass
Lou Buffo :: Drums

 

Genere:

 

Durata:
1h 14' 11"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2011

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

L’Arkayn Steel Records ripropone al pubblico un cult del Progressive Thrash, il sempreverde “Circles And Butterflies” dei “The Last Things”. Il gruppo nato agli inizi degli anni ’90 dalle ceneri dei Blackkout prende piede grazie all’iniziativa del cantante Elliot e del bassista McFarland e nel lontano 1991, grazie ai nuovi innesti di Buffo alla batteria e di Laporte alla chitarra, i TLT iniziano a registrare questo primo e purtroppo ultimo lavoro (almeno per adesso), il quale ha avuto una gestazione abbastanza lunga e travagliata visto il continuo alternarsi di musicisti (McFarland nel bel mezzo delle registrazioni lascia il gruppo per aggregarsi al progetto Atheist) e dove l’unico punto di riferimento rimane Elliot che in pratica si ritrova a fare quasi tutto da solo, suonando ogni tipo di strumento riuscendo a creare sotto il suo completo controllo un sound unico ed irripetibile.
In questa riedizione del lavoro si possono trovare infatti anche dei pezzi aggiuntivi, che vanno ad ornare il già ben fornito materiale che caratterizzava la prima stampa avvenuta nel 1993. In sostanza il lavoro è pervaso da un’alternanza di pezzi thrash energetici e di brani più riflessivi con sonorità sospese che avvolgono l’ascoltatore in una atmosfera intima e sognante. “Inside The Circle” apre le danze, tipico pezzo metal trascinante caratterizzato dal tipico sound dell’epoca, una chicca per gli appassionati del genere. Con “Black Hours” il suono si fa più Prog, sostenuto da un Elliot teatrale nella voce e nelle entrate. “Circle of Willis“ si immola nuovamente nel ruvido universo thrash visto in apertura, lasciando successivamente spazio alle tastiere e alla profondità vocale di Elliot nei due pezzi seguenti, ovvero “The Vow” e “After-Birth”. Da questo punto in poi il suono sembra aver trovato un proprio equilibrio ma il bello devo ancora venire, perché Elliot stupisce non solo grazie alle sue incredibili doti vocali ma anche per quelle di polistrumentista ricalcando un novello Ian Anderson al flauto e mostrando tutta la propria bravura compositiva nella stupenda “The Spirit Lives”, la migliore track di tutto l’album. La parte conclusiva del disco tende gradualmente a ricombinarsi al filone thrash visto all’inizio. “Bloom” miscela sapientemente il pathos evocato dagli intrecci vocali di Elliot con l’espressiva “plettrata” di Laporte, “A Broken Promise” riporta in voga il flauto dove si inseriscono nel calderone sonoro un morbido basso fretless e percussioni tribali, “Lost Generations” termina la sezione “soft” e fa decollare la band e i bpm con “51216”. Chiusura al fulmicotone con la track “Cassandra”, dove il movimento di archi del finale è degno da colonna sonora per i titoli di coda di un epic movie. Caldamente consigliato l’ascolto, soprattutto agli amanti degli “Psychotic Waltz” che non rimarranno di certo delusi di fronte a questa stupenda creazione di sedici stupendi tracce.

Track by Track
  1. Inside The Circle 75
  2. Black Hours 70
  3. Circle Of Willis 75
  4. The Vow 75
  5. After-Birth 70
  6. The Circle Ends 75
  7. Ghost From The Past 75
  8. The Missing Piece 80
  9. Morgan's Song 80
  10. Reservations 80
  11. The Spirit Lives 85
  12. Bloom 75
  13. A Broken Promise 80
  14. Lost Generations 80
  15. 51216 75
  16. Cassandra 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 85
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
78

 

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