Mordaehoth «Eens Weer Prevaleert Het Heidens Hart» (2010)

Mordaehoth «Eens Weer Prevaleert Het Heidens Hart» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
695

 

Band:
Mordaehoth
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Titolo:
Eens Weer Prevaleert Het Heidens Hart

 

Nazione:
Olanda

 

Formazione:
Sygwyrd :: Tutti Gli Strumenti

 

Genere:

 

Durata:
49' 54"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2010

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

La one man band olandese capitanata da Sygwyrd ci consegna tramite la Heidens Hart questo secondo disco dal titolo impronunciabile, dopo sei demo e due split, uno dei quali fatto con i nostrani Altar of Perversion.
E il risultato, diciamolo da subito, è a metà tra il mediocre e il discreto. Se volete comprare questo disco, che tra l’altro è costituito da un packaging molto bello, ovvero un digipack cd formato A5 color verde smeraldo, sappiate che comprerete uno di quei classici dischi black metal di nicchia e underground, ovvero tutto cuore e passione, ma anche poca maturità e idee presenti ma confuse. Il disco apre con una canzone come “Balder” bella e originale, che alterna tratti tendenti al black/death con altri più melodici e debitori a certo viking, ed altre volte a gruppi come gli Kvist per la vivacità e la creatività delle trame di chitarra, che tra l’altro si lancia in buoni assoli. L’impressione positiva sul gruppo prosegue anche nelle canzoni successive, nonostante l’inizio di “Alfader” sia troppo simile a quello della celeberrima “Blashyrkh” degli Immortal. La verità su questo gruppo però, viene detta da “Beschermd…”, una canzone che rivela l’anima viking alternata però ad altre parti nettamente più di stampo metal e old school, ma non miscelate. Questa, direi, è la traccia forse più rappresentativa delle coordinate sonore di questi Mordaehoth, che però nei brani seguenti si rivelano essere un progetto dotato di una personalità ancora labile, troppo cangiante tra brano e brano e poco predisposta a fondere le due anime della band, dando quindi un sound poco versatile. Un esempio? La parte epica che esce fuori in “Father’s sword” che si contrappone decisamente a quella molto più death che black presente in “Bloodstorm”, e in mezzo non c’è quasi niente. Ma non è solo questo che purtroppo zavorra questo “Eens…” dei Mordaehoth: tra i punti a sfavore ci sono da annoverare, purtroppo, anche un paio di brani onestamente brutti e assolutamente dozzinali come “Prayers to a god who never came”, davvero trascurabile, e “Als’t…”, che sembra molto buttata lì per caso, con riffs fiacchi e una sezione ritmica davvero fiacca e poco coinvolgente. Conclude “Lindisfarne”, un outro carino ma niente di che.
Insomma: avrà anche diverse potenzialità di songwriting ma per ora il progetto Mordaehoth è grezzo e approssimativo, oltre che poco maturo e presentante pezzi poco originali, troppo scollati tra loro e a volte addirittura rovinati da una cattiva esecuzione in fase di registrazione. È il caso della già citata “Father’s sword”: passi la voce pulita poco intonata, ma a volte si va troppo fuori tempo e si sentono evidenti pecche in fase di registrazione e di esecuzione dei brani. Sarà anche un brano buono da live, ma così com’è è uscito male.
Faccio il buono, e di 9 brani ne salvo 4, e però anche così mi spiace ma il cd non arriva alla sufficienza. Passino i lievi difetti prima elencati, ma anche nel black più underground ormai si può fare di meglio, perché di cd così ne escono a palate ogni mese, e poi per essere un gruppo attivo da ormai 17 anni, lo sforzo messo in questo disco è poca cosa. Niente che non si possa battere in qualità da molti altri gruppi, niente che possa sopravvivere rispetto a qualsiasi primo disco dei Behemoth (“Sventevith” e “From the Pagan vastlands”) o al grandioso “Frost” degli Enslaved. Acquistabile solo per completismo e nulla più.

Track by Track
  1. Balder 75
  2. Helheim 70
  3. Alfader 70
  4. Beschermd bij den hamerslag 65
  5. Prayers to a god who never came 40
  6. Als 't vlammend zwaard de laatste dageraad inluidt 40
  7. Father’s sword 55
  8. Bloodstorm 50
  9. Lindisfarne 55
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 55
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 55
  • Tecnica: 60
Giudizio Finale
58

 

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