Mandatory «Cataclysm Ep» (2012)

Mandatory «Cataclysm Ep» | MetalWave.it Recensioni Autore:
carnival creation »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
729

 

Band:
Mandatory
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Titolo:
Cataclysm Ep

 

Nazione:
Austria

 

Formazione:
Markus Hundsbenger :: Vocals
Manuel Rohrauer :: Guitars, Backing Vocals
Chris Hörmann :: Guitars, Backing Voacals
Leo Wolfmayr :: Bass
Mike Pfaffenhuemer :: Drums, Backing Vocals

 

Genere:

 

Durata:
17' 20"

 

Formato:
EP

 

Data di Uscita:
2012

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

A distanza di tre anni dal debut-album “Carbon Black”, tornano gli austriaci Mandatory, sempre tecnicamente ineccepibili ma con idee frutto, a mio parere, di un songwriting che non ha molto lasciato spazio all’originalità.
Aspettare tre anni e poi ritrovarsi di fronte un EP di poco più di un quarto d’ora in cui vengono raccolti solo quattro brani dall’aspetto un po’ troppo leggerino non mi sembra un buon modo di tornare nella scena parlando in termini discografici, a meno che i nostri non hanno in mente di lasciarci assaggiare parte del lavoro che andrà a formare un futuro album dall’uscita imminente, cosa che non credo avvenga date le sporadiche informazioni sul loro conto.
C’è da dire che, come fruibilità, i Mandatory del 2012 ci hanno preso in pieno, basta ascoltare la prima traccia, “Condition Zero“, per rendersi effettivamente conto del livello di commerciabilità cui questa piccola release è stata strutturata per andare incontro; brani non lunghi, tecnicamente perfetti, prodotti in modo cristallino ma con idee rintracciabili un po’ ovunque, persino nel Neo-Progressive Metal, fatto alquanto strano dal momento che la band, sulla carta, propone Death/Thrash Metal.
Il tutto è portato ad una dimensione enormemente melodica e anche le successive “World Alight” e “The Road” ci dimostrano questa attitudine dei nostri nel costruire brani in forma canzone, praticamente radiofoniche, non che sia un male in fondo ma almeno uno si aspetta un minimo di originalità e non melensi ritornelli a la “Emocore” con inserti Melodic Death di scuola scandinava visti ventimila volte in ventimila altre band, anche già note.
L’ultima “In Quiet Moments” forse è quella che mi ha convinto maggiormente per il suo buon solo di chitarra e per l’espressività mantenuta all’interno del pezzo, sempre dosando melanconia con la potenza di riff e drumming preciso anche se di stampo banale.
Mi ricordano troppo i nuovi e discutibili In Flames, i nuovi e commerciali Soilwork e gli svenduti Sonic Syndicate con tracce degli ultimi Dark Tranquillity dal dubbio gusto.
Un prodotto radiofonico per adolescenti impressionabili, nulla di più. Speriamo che almeno il prossimo album (se ci sarà) mi farà cambiare idea.

Track by Track
  1. Condition Zero 50
  2. World Alight 45
  3. The Road 45
  4. In Quiet Moments 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 30
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
56

 

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