Serpentia «The Day In The Year Of Candles » (2011)

Serpentia «The Day In The Year Of Candles» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
carnival creation »

Recensione Pubblicata il:
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Band:
Serpentia

Titolo:
The Day In The Year Of Candles

Nazione:
Polonia

Formazione:
Ivy :: Vocals, Bass
Damian :: Guitars
Phoenix :: Drums

Genere:

Durata:
43' 55"

Formato:
CD

Data di Uscita:
2011

Etichetta:

Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione

La carriera musicale dei polacchi Serpentia è strana. Sono nati nella seconda metà degli anni 90 del secolo scorso e fino al 2004 sono stati mediamente attivi sfornando un EP (“...and the Angels Descended to Earth”) e due album, “Dark Fields of Pain” e “Nails Enigma” rispettivamente del 2003 e del 2004 poi il silenzio stampa fino allo scorso Novembre, mese in cui è stato pubblicato questo “The Day in the Year of Candles”, concept dai connotati tanto affascinanti quanto arcani in cui in un Paradiso post-Dio si sviluppano trame stravaganti che vedono protagonisti gli angeli alle prese con tradimenti e conquiste del potere.
Certamente non si può restare indifferenti di fronte ad un’originale storia di questa portata, ma difficilmente posso dire lo stesso dell’aspetto prettamente musicale che vede il trio del Serpentia proporre un sufficiente e prevedibile Melodic Death/Black in cui anche blandi elementi dal mondo del Progressive vengono fuori.
Se dal lato concettuale i nostri si son dati da fare non poso dire altrettanto della scarsità di originalità dei brani in sé per sé che, per l’ennesima volta, vediamo scorrere tra i minuti di questi tre quarti d’ora scarsi una salsa che alle lunghe stanca inevitabilmente le orecchie.
Ovviamente sono presenti momenti di spicco, come nella moderna “Thorns From The Savior's Crown” e nella valida “On The Wings Of Destiny” ma, con un intro in cui non ho colto il senso, una traccia di chiusura (“Psalm Bezskrzydly - The Wingless Psalm”) che non mi ha impressionato per niente e molti momenti di estrema prevedibilità di certo “The Day…” mi appare un disco più monotono che altro. Grandissima produzione ed enorme tecnica ma il tutto avrebbe potuto essere ridotto anche a venti minuti per quanto mi riguarda. Ci sono riempitivi quasi irritanti che minano al tutto.
Questo è il guaio di questa e di molte altre uscite del genere. Annoiano.