Weatherstorm «Fearless» (2012)

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Recensione Pubblicata il:
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Band:
Weatherstorm

Titolo:
Fearless

Nazione:
Italia

Formazione:
Stefano Valentino :: Vocals, Guitars
Luciano Matera :: Guitars
Nicola Ruggieri :: Bass
Damiano Martemucci :: Drums

Genere:

Durata:
38' 24"

Formato:
CD

Data di Uscita:
2012

Etichetta:

Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione

I Weatherstorm sono una band nata a Matera ormai undici anni fa dalla mente di giovanissimi, band che si sciolse poco dopo e che riapparse più forte che mai nel 2007. Nel 2009 fu la volta del primo singolo “22 Days” e poi, dopo un’attesa durata molto, nemmeno un mese fa il gruppo ha pubblicato ufficialmente il debut-album in questione, “Fearless” basato sull'omonimo film con Jeff Bridges del 1991, una sorta di concept quindi.
Ciò che i Weatherstorm propongono musicalmente rappresenta ciò che tanti “odiano” e che altrettanti amano, il cosiddetto “True Metal”, tanto discusso quanto apprezzato tronco iniziale da cui partono decine e decine di sottogeneri, molti dei quali conosciamo anche fin troppo bene.
La band perciò si taglia completamente fuori da tutta una serie di “frivolezze moderne” dando per buono solo ciò che l’Heavy Metal ha generato fino agli anni 90 o giù di lì e infatti ogni nota, ogni riff ed il modo di cantare del singer rimandano direttamente proprio a quella suddetta scena. Gli esempi di ciò che mi fanno tornare in mente i Weatherstorm andrebbero a compilare una lista lunghissima che non ha certo bisogno di essere espletata in questa sede per ovvie ragioni.
Originalità? Non molta a dire il vero e compaiono, specie verso il termine del platter, momenti che non convincono più di tanto. Ad esempio, dopo almeno venti minuti di buon vecchio Heavy Metal (in cui compare anche una buona traccia strumentale, “Bonebreaker”) riuscire a restare con la concentrazione alta sulla lunghissima “A Trilogy of Metal (I - II e III Atto)” non è certo cosa facile, soprattutto perché sono 13 minuti passati di brano strumentale in cui certamente i nostri ci dimostrano ulteriori doti tecniche (riscontrate anche nelle buone altre canzoni del disco per altro) ma che la totale assenza di parti vocali non fa che giocare a sfavore riducendo il brano ad una mera noia profonda.
I Weatherstorm sono estrema precisione e molta passione in ciò che fanno ma, a mio avviso, hanno ancora da lavorare per rendere la title-track migliore, specialmente sono da evitare i lunghi momenti strumentali, 13 minuti mi sembrano un tantino troppi, anche per un brano di tre atti che vuole somigliare al Progressive Metal ma che resta incastonato nell’Heavy di partenza e l’intro dal sapore Symphonic-simil-Soundtrack crea troppo contrasto.
Diverso discorso posso fare, invece, della produzione. Molto old-style (ignoro se voluta o meno ma il risultato non cambia) e interessante valorizzazione degli strumenti che appaiono come usciti dalla macchina del tempo, quanto a sonorità a cavallo tra i 70’s e gli 80’s. Debut-album convincente in parte e ulteriormente limabile dall’altra.