MoeTar «From These Small Seeds» (2012)

Moetar «From These Small Seeds» | MetalWave.it Recensioni Autore:
carnival creation »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
720

 

Band:
MoeTar
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Titolo:
From These Small Seeds

 

Nazione:
Usa

 

Formazione:
Moorea Dickason :: Vocals
Matthew Charles Heulitt :: Guitar
Tarik Ragab :: Bass
Matt Lebofsky :: Keyboards
David Flores :: Drums

 

Genere:

 

Durata:
48' 38"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2012

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Semplicemente delizioso questo “From These Small Seeds”. Gli americani MoeTar ci fanno gustare una cinquantina di minuti di elegantissimo Progressive Rock come non se ne sentiva da un bel po’, inoltre riescono con freschezza a far coesistere moltissime influenze derivanti da Funk, Soul, Psichedelia e quant’altro generando undici tracce estremamente immediate senza perdersi in inutili fronzoli, lato che non relega affatto i MoeTar tra la schiera di band del settore che preferiscono mostrare tecnica invece che passione.
Certamente gli andirivieni ritmici e le intricate soluzioni melodiche compaiono in ogni dove ma non c’è freddezza nella musica dei nostri, tutt’altro. Sarà anche per la teatrale e ispirata voce della singer Moorea Dickason, la quale sa bene dove andare a parare ricercando e ricercando senza mai fermarsi.
Il quintetto è cresciuto a “pane e Yes” e si evince lontano un miglio, credetemi. “Ist Or An Ism” ci mostra un gruppo che sa fare della melodia tipica del rock progressivo degli anni 70 il loro monito per l’umanità arrivando a comporre addirittura brani dai connotati alquanto pazzerelli (“Random Tandem” ma anche “From These Small Seeds”, canzone alquanto enfatica).
L’intero “From These Small Seeds” suona senza mai annoiare e ci trasporta in un mondo istrionico che potrebbe tranquillamente essere espresso in un teatro, ovviamente la bravura tecnica dei nostri non è da meno ma, invece che portarci al tedio con inutili soli o fraseggi ascoltati mille volte ed estrapolati da contesti quasi ovvi, il quintetto si manifesta depurato dal mainstream pur riuscendo a far avvicinare l’ascoltatore con canzoni dal semplice impatto; nella fattispecie potremmo empiricamente arrivare ad un’interessante comparazione Yes-MoeTar con l’idea musicale di questi ultimi più improntata verso una proposta fruibile per il grande pubblico, e senza passare per sciocchi qualunquisti che fanno del Progressive Rock un ridicolo stereotipo per ascoltatori colti.
Che si tratta di musica per pochi mi può star bene ma è anche grazie a band come i MoeTar che questo stupendo genere musicale arriva laddove non ci si aspetterebbe.
Visionario, psichedelico, a tratti intimo ma sempre gioviale senza essere banale, ecco “From These Small Seeds”, disco che consiglio un po’ a tutti, tranne agli amanti del solo metal estremo.

Track by Track
  1. Dichotomy 80
  2. Infinitesimal Sky 80
  3. Butchers Of Baghdad 80
  4. Random Tandem 85
  5. Ist Or An Ism 85
  6. Morning Person 85
  7. New World Chaos 85
  8. Screed 70
  9. Never Home 80
  10. From These Small Seeds 80
  11. Friction 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 90
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 85
  • Tecnica: 95
Giudizio Finale
82

 

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