Whirr «Pipe Dreams» (2012)

Whirr «Pipe Dreams» | MetalWave.it Recensioni Autore:
MORO MOU »

 

Recensione Pubblicata il:
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Visualizzazioni:
847

 

Band:
Whirr
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Titolo:
Pipe Dreams

 

Nazione:
California (u.s.a.)

 

Formazione:
Nick Bassett :: Guitar
Joseph Bautista :: Guitar
Alexandra Morte :: Vocals/keys Sergio Miranda :: Drums
Loren Rivera :: Guitar/vocals And Eddie Salgado :: Bass

 

Genere:

 

Durata:
36' 55"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2012

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Amanti dello shoegaze e delle accattivanti, oniriche arie pop, benvenuti nel mondo dei Whirr. Sei californiani credo piuttosto noti nel loro paese, che arrivano a MetalWave con il loro nuovo full lenght 2012: “Pipe Dreams”.
L’album si compone di 10 tracce, suggestive già a partire dai titoli, che insieme costituiscono un lavoro certamente omogeneo e fluido all’ascolto.
I Whirr si abbandonano mollemente su uno shoegaze nel quale della voce femminile resta solo un eco, scarno e mischiato a quelli che sembrano cori evanescenti, che ben suggeriscono atmosfere languide e sognanti, disegnate principalmente da graffianti chitarre. E quando la cascata di distorsioni si cheta, appaiono vaghe melodie acustiche, una tastiera, ancora una nenia lontana, una batteria di solo accompagnamento. Tra i miei ricordi musicali tornano spesso band come Cranes e Alcest.
Ascoltare i “fantastici e vacui sogni” dei Whirr è come addentrarsi in una dimensione piacevolmente sporcata, annebbiata da distorsioni e dilatata nei ritmi, nella quale si alternano poche brusche sferzate dal sapore vagamente punk a melodiose brezze dream pop. Una dimensione onirica nella quale le voci, maschile e femminile, restano perennemente sullo sfondo, cedendo il posto alle preponderanti distorsioni di chitarra, così come il genere shoegaze comanda.
Senz’altro un sound accattivante, trasognato, che sembra voler lasciare di proposito l’ascoltatore con pochi punti di riferimento, senza una vera e propria ‘guida vocale’ da seguire, accentuando così il peso sonoro della strumentazione modificata.
Consiglio questo semplice, genuino viaggio a tutti gli amanti del genere in questione, a cui credo sia bene accostarsi senza fretta, con la più infantile voglia di sognare, ritrovare ricordi e smettere solo per un attimo di pretendere.

Track by Track
  1. Reverse 75
  2. Junebouvier 70
  3. Bogus 70
  4. Flashback 70
  5. Formulas and Frequencies 70
  6. Home Is Where My Head Is 70
  7. Toss 65
  8. Hide 75
  9. Wait 70
  10. Reverie 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 65
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
70

 

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