Nebrus «From The Black Ashes» (2012)

Nebrus «From The Black Ashes» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
2174

 

Band:
Nebrus
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Titolo:
From The Black Ashes

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Noctuaria :: All Vocals
Mortifero :: Drums (bass And Guitars Track 7)
Lanius :: Guitar
Epidemico :: Bass And Guitar
Panzerdrummer :: Drums (track 7)

 

Genere:

 

Durata:
46' 55"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2012

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

I Massesi Nebrus ritornano col loro black metal musicalmente ortodosso ma sperimentale a livello di voce. Finora pur apprezzando e lodando la voglia di fare qualcosa di originale, non ero molto soddisfatto della musica di questa band, la cui precedente release, da me recensita in questa webzine anni fa, ci mostrava ancora una band solo discreta, capace di sperimentare ma le cui canzoni non erano affatto prive di difetti.
Il nuovo “From the Black Ashes” è il cambio di marcia che sinceramente non mi aspettavo essere così convincente. La direttrice musicale non cambia: sempre black metal minimalista con la voce di Noctuaria che sperimenta, ma qui lo stile di lei è più ricco di idee ed usa anche più registri vocali, alternando screamings a voci pulite, ad altre parti (predominanti) con voce roca ma dalle note distinguibili tipo Attila Csihar ma su tonalità più elevate, ed altre parti ancora cantate pulite ma volutamente sgraziate, sulla falsariga di quanto fatto da Diamanda Galàs. Mortifero inoltre, dal canto suo ha iniettato una bella dose di oscurità al proprio songwriting, perfezionandolo e rendendolo vivace nelle parti veloci, minimali ma con una vivacità ritmica che ci fa piacere, e con uno stile anch’esso arricchito e che chiama in causa più gruppi musicali, come i Celtic Frost di “To Mega therion” nella curiosa e cadenzata “Chains”. Altrove è l’oscurissima negatività dei primi Craft che ammanta un brano come “Chaosong”, mai troppo furioso (come tutti i brani di quest’album) ma molto cupo. Raramente la trama disegnata dalla chitarra concede pause da questo stile, e quelle volte, come in “Damned”, si butta su una drammaticità di fondo comparabile ai brani di “Panzerfaust” dei Darkthrone, mentre “Falling” esprime il potenziale dei Nebrus sui tempi rock. Per la verità ogni brano ha qualcosa a sé di speciale, comunque, come la conclusiva bonus track “Banquet of oblivion”, che invece mette la voce e le sue linee vocali in primo piano con una prestazione di Noctuaria da urlo.
Insomma: questo è davvero un cd da scoprire. Ciò che mi piace parecchio di esso è il fatto che la fusione tra il songwriting di Mortifero e le soluzioni vocali di Noctuaria qui funzionano alla grande, e i pezzi scorrono molto spontaneamente, ma oltre a questo c’è soprattutto il senso di sorpresa e l’imprevedibilità che rende l’ascolto del cd avvincente e mai scontato. Ciò rende i brani ben diversificati l’uno dall’altro e senza cadute di tono.
Difetti? Sì certo, ce ne sono, come per esempio una copertina dai colori forse non perfetti, oppure un ulteriore sviluppo di certi tempi lenti, ma sinceramente ci passo sopra alla grande: quando una musica è di gran qualità, i difetti presenti sono quasi peculiari della musica stessa e diventano carattere, come il residuo sul fondo del bicchiere di certi vini. E non mi si venga a parlare della voce di Noctuaria: magari non tutti la digeriranno, ma sempre meglio secondo me del solito urlaccio piatto scassa timpani alla Burzum che rovina le composizioni di alcuni gruppi.
La verità è questo cd dei Nebrus è stato un bel colpo. Da seguire.

Track by Track
  1. Apocalypse 80
  2. Chaosong 85
  3. Chains 85
  4. Damned 85
  5. Falling 80
  6. End 85
  7. Banquet of Oblivion (Bonus Track) 85
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 90
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
82

 

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