PostHumanBigBang «Posthumanbigbang» (2012)

Posthumanbigbang «Posthumanbigbang» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
carnival creation »

Recensione Pubblicata il:
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Band:
PostHumanBigBang

Titolo:
Posthumanbigbang

Nazione:
Svizzera

Formazione:
Remo Häberli :: Vocals, Guitars
Patrick Häberli :: Vocals, Guitars
Lukas Bleuer :: Guitars
Isabelle Ryser :: Bass
Mischa Kästli :: Drums

Genere:

Durata:
50' 42"

Formato:
CD

Data di Uscita:
2012

Etichetta:

Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione

Tutto si potrebbe scrivere dell’omonimo debut-album degli svizzeri PostHumanBigBang tranne che non sia un disco che possiede un enorme valore e che rappresenti cinquanta minuti di tempo sprecato.
“PostHumanBigBang” esplora a tutto tondo decine di influenze che vanno a toccare l’Hardcore ed il Nu-Metal/Crossover quanto a ritmiche ma che si lascia piacevolmente contaminare con il Progressive Rock, la musica elettronica più o meno moderna e altro materiale assolutamente non derivato dall’insensatezza.
Tutt’altro signori, i cinque rampolli svizzeri ci propongono qualcosa degno di nota dalla classificazione ardua se non impossibile. Il disco è uno di quei prodotti rari che fanno la felicità di tutti coloro che apprezzano la musica più originale possibile e che contiene elementi tra i più disparati, sia per ciò che concerne le ritmiche (precise e per niente banali), gli accordi aperti o meno, i giri di basso protagonisti, le tastiere che dicono costantemente la loro e i vari (in questo caso molti) samples inseriti qua e là ma incredibilmente adatti anche in contesti che potrei definire “strambi” per il genere, ammesso che “PostHumanBigBang” ne possegga uno ma dato che la realtà non è questa possiamo tranquillamente segnalare questo buon debut-album a tutti i curiosi ed anche ai non addetti ai lavori.
Sicuramente i curiosi saranno soddisfatti, così come tutta quella fetta di pubblico che apprezza maggiormente i lavori creativi.
Nota di merito: tutti i brani sono veramente originali e la compilazione della tracklist è perfetta ma l’ultima “Compound”, in pieno stile Vangelis spezza talmente tanto che mi ha fatto un effetto strano e bello! Gran gruppo e grande inizio carriera.