Syn Ze Sase Tri «Sub Semnul Lupului» (2012)

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Headbanger »

 

Recensione Pubblicata il:
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Visualizzazioni:
1491

 

Band:
Syn Ze Sase Tri
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Titolo:
Sub Semnul Lupului

 

Nazione:
Romania

 

Formazione:
Corb: Guitars-vocals
Lycan: Vocals
Hultan: Bass
Putrid: Drums

 

Genere:

 

Durata:
55' 5"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2012

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Quando parliamo di Romania, in questo caso di Transilvania, non può non venirci in mente il mito di Dracula, ma i Syn Ze Sase Tri, sono molto ben lontani dal romanticismo intriso del romanzo di Bram Stoker.
La band, formatasi nel 2007 grazie anche a “Corb” voce e chitarra dei Negura Bunget, racconta dei miti e del folklore della loro madre terra, selvaggia e sanguinosa, il loro nome non lascia dubbi Syn Ze Sase Tri ovvero “io sono tre volte sei”.
Già nel 2011 avevano pubblicato il loro primo album dal titolo “Intre Doua Lumi”, ora ritornano con “Sub Semnul Lupului” letteralmente “Sotto il segno del Lupo”, ispirati al mito dei sanguinosi e feroci Lupi Daci che si vestivano con pelli di lupo per andare in battaglia.
In questo CD di Symphonyc Black Metal (molto anni ‘90) le tastiere sembrerebbero far da padrone “Pustnicul Muntilore” né è un buon esempio, a tratti soprattutto nelle parti sinfoniche possiamo ricordare gruppi come Dimmu Borgir e affini, senza ovviamente dimenticare i sopra citati Negura Bunget.
Siamo davanti a 12 opus cantati rigorosamente in lingua madre, a molti occorrerebbe l’ausilio di un traduttore per carpire il significato delle parole, ma a tanti altri basterebbe anche solo ascoltare il CD per intero e lasciarsi incalzare dalle sonorità senza troppi mezzi termini e giri di parole, con queste due voci, una graffiante e l’altra brutale.
L’intro di “Sub Semnul Lupului” è decisamente interessante, quello che per chi non padroneggiasse la lingua rumena come me, sembrerebbe un normalissimo canto corale da chiesa che si interrompe dando il via libera ad una sinfonia sanguinosa e massacrante.
A loro piace inserire questi siparietti di voci, vento, cavalli che scalpitano, riff vari e scale di piano, che a volte disturbano un po‘. Con “Sorocul” e “Venirea” abbiamo apertura e chiusura dell’album completamente strumentali, se mi è concesso il termine.
Certo non si può dire di avere tra le mani un capolavoro del genere, ma direi che tutto l’album è sicuramente da gustare, gradevole l’accostamento tra Symphonyc e Pagan Black Metal con qualche leggera influenza Folk.

Track by Track
  1. Sorocul 65
  2. Nascut în negura 70
  3. Vatra stramoseasca 80
  4. Legea strabunilor 75
  5. Sub semnul lupului 80
  6. Sîmbata apelor 70
  7. Nemuritor si vesnic 75
  8. Inteleptul intrupat 65
  9. In pîntecul pamîntului 70
  10. Pustnicul muntilor 75
  11. Inaripat si împietrit 70
  12. Venirea 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
73

 

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