Aquilus «Griseus» (2011)

Aquilus «Griseus» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Absentia »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
1402

 

Band:
Aquilus
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Titolo:
Griseus

 

Nazione:
Australia

 

Formazione:
Horace Rosenqvist: all Instrumnts, vocals

 

Genere:

 

Durata:
1h 19' 55"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2011

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

E’ difficile non essere di parte nel “giudicare” un (capo) lavoro come quello di Aquilus, one- man band australiana che dopo aver prodotto due demo ed un ep, nel 2011 ha pubblicato il suo primo full-leght, “Griseus”. Horace Rosenqvist, mente e anima di questo progetto, definisce la sua musica “Atmospheric Metal”, anche se io la trovo poco esplicativa come definizione essendo un mix di Neoclassical, Neofolk, Ambient, Black Metal e tutti i sottogeneri che si possono sviluppare da questi, il tutto reinterpretato e modellato in un qualcosa di molto personale e unico (diciamo che ci può essere un richiamo a gruppi come Agalloch e Midnight Odyssey). Premettendo subito che i pezzi sono tutti molto lunghi e la durata complessiva dell’ album è di oltre un’ ora (ma non c’ è da preoccuparsi) non di noia ma di malinconia e romanticismo che fanno viaggiare attraverso musiche e mondi lontani. La musica cattura completamente in tutta la sua maestosità e complessità, pezzi ragionati ed intessuti in tutte le sue più piccole trame tanto da creare proprio una sfera sonora priva di vuoti e barocchismi. L’ intensità e l’ articolazione di ogni singolo brano richiama le colonne sonore di film (infatti il pezzo “Millicent and Season” di Aquilus è stato utilizzato nel film austriaco “Der Lauscher an der Wand”) ma allo stesso tempo l’ epicità che viene trasmessa evoca storie d’ altri tempi. La musica di Aquilus è veramente difficile da descrivere in parole, anche perché oltre alla complessa ed accurata tecnicità è densa e carica di emozioni. Per quanto spicchino in maggioranza le parti orchestrali, dove pianoforte, tastiere, archi, cori accompagnati dalla chitarre classiche in stile neofolk ricreino atmosfere malinconiche ed oniriche, non mancano le sfuriate black, dove le chitarre e la batteria esplodono preparando il terreno alla voce ringhiosa ed effettata. Ogni pezzo ha vita propria e racconta una storia, contribuendo a creare un filo guida che unisce tutto l’ album in maniera solida. “Griseus” inizia con “Nihil”, 14 minuti che ci aprono il cammino lungo l’ascolto (ma senza svelarci troppo sul cosa ci aspetta in questo viaggio) degli otto brani che compongono l’ album. In questo primo brano verremo per la prima volta spiazzati al nono minuto, ovvero nel momento in cui i riff veloci, la batteria martellante e le grida lasciano il posto a pianoforte e tastiere per poi concludersi in morbide chitarre classiche. All’ interno dell’ album c’ è posto per pezzi più atmosferici come ad esempio “In Lands of Ashes”, dove le orchestrazioni sono legate da drammaticità e malinconia lasciando spazio al romanticismo delle chitarre; come controparte troviamo pezzi più tirati come “Smokerfall” dove la componente black conferisce quel tocco di rabbia che si mescola perfettamente a quest’ alone di decadenza e mestizia. E’ inutile dire che io mi sia innamorata di questa musica: un viaggio, un sogno oscuro e romantico, che ci porta in luoghi lontani e vicini, dentro e fuori di noi. Da ascoltare assolutamente.

Track by Track
  1. Nihil 95
  2. Loss 90
  3. Smokerfall 95
  4. In Lands of Ashes 95
  5. Latent Thistle 90
  6. Arboreal Sleep 90
  7. The Fawn 90
  8. Night Bell 90
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 95
  • Tecnica: 95
Giudizio Finale
90

 

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