Black Silver «Black Silver» (2005)

Black Silver «Black Silver» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
BurdeN »

Recensione Pubblicata il:
--

Band:
Black Silver

Titolo:
Black Silver

Nazione:
Italia

Formazione:
Luca Magnani: voce/chitarra
Davide Iori: basso/cori
Chiara Marini: batteria

Genere:

Durata:
28' 52"

Formato:

Data di Uscita:
2005

Etichetta:

Distribuzione:
---

Agenzia di Promozione:
---

Recensione

Questo omonimo demo dei Black Silver non ha proprio portato una ventata di freschezza alle mie povere orecchie che in un futuro prossimo credo proprio che mi chiederanno l'asilo politico, visto che non ce la fanno più a sopportare 24 ore su 24 puro ed incondizionato metallo pesante.
Ma apparte questa orribile introduzione veniamo a noi, ossia al demo in questione, cercando di essere il più schietti e sinceri possibile vi illustrerò quali sono secondo il mio parere gli aspetti negativi che in qualche modo affossano il giudizio finale.
La poca originalità, che si respira soprattutto nella seconda traccia, "Wolf", sorretta da riffs tipicamente metal, ma anche sentiti e risentiti migliaia di volte... inoltre ci si mette anche una produzione troppo secca, asciutta, fina, insomma una registrazione che non rende giustizia allo stile dei Black Silver, generalmente assestati su mid tempos, abbastanza noiosi.
La situazione si risolleva minimamente nella seguente "The End of My Self", dove un riff ottantiano più veloce e dinamico del solito riscalda gli animi, ma niente di eccezionale, anche qui si ricade presto nel già sentito, e ahime, i risultati di conseguenza non possono che essere mediocri ed impersonali.
Neanche la ballad "I Walk Alone" rende al massimo, tra arpeggi sentiti e risentiti, anche qui, migliaia di volte si ha l'impressione che ci sia ancora molto da lavorare, soprattutto a livello di originalità.
Ma attenzione, vorrei spronare con tutto quello scritto sino ad ora i Black Silver a non demordere perchè i punti a favore ci sono, e basta ascoltare l'opener "Hopeless", molto personale nel suo incidere doomy, malinconico, a tratti disperato, dove nel finale si fa sfoggio di un bellissimo assolo di chitarra (in effetti la chitarra solista non è niente male), il tutto unito ad una buona capacità vocale che mi ha ricordato spesso Roberto Tiranti negli ultimi Labyrinth tracciano una piccola via da sviluppare, che ne sono sicuro, potrà donare una marcia in più a questo terzetto che ora come ora necessita di una notevole dose di originalità.
In chisura mi dispiace sottolineare anche la negativa prova della batterista, totalmente inesistente, oserei dire opaca ed incolore, non spinge, non dona quel quid ritmico che in genere uno stile come l'heavy metal tende a sottolineare in maniera esplosiva.
Per ora rimandati, ma confido in futuro più roseo.