The Great Old Ones «Al Azif» (2012)

The Great Old Ones «Al Azif» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Absentia »

 

Recensione Pubblicata il:
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Visualizzazioni:
806

 

Band:
The Great Old Ones
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Titolo:
Al Azif

 

Nazione:
Francia

 

Formazione:
Sébastien Lalanne:bass
Léo Isnard:drums
Xavier Godart:guitars
Jeff Grimal:guitars, Vocals
Benjamin Guerry:guitars, Vocals

 

Genere:

 

Durata:
52' 22"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2012

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

“Ph’ nglui mglw’ nafh Cthulhu Bordeaux wgah’ ngul Cthulhu fhtagn” ovvero “Nella sua dimora di Bordeaux, il morto Cthulhu attende sognando” …molto probabilmente vi domanderete che cosa ho scritto e perché le uniche parole comprensibili siano Cthulhu e Bordeaux, beh perché dopo essermi ascoltata “Al Azif” dei The Great Old Ones ho scoperto che il domicilio di Cthulhu non è più a R’ lyeh, bensì in Francia. Howard Philippe Lovecraft ha colpito ancora dando vita all’ ispirazione di questa band, che in tutto e per tutto si rifà alle sue meravigliose ed inquietanti storie, mostri ed intrecci che la mente di Lovecraft ha creato sino quasi a dargli vita, anzi a questo ci hanno pensato i The Great Old Ones! Che altri non sono i “I Grandi Antichi” che risiedono nei fondali oceanici nella dimensione di non-morte sognate in cui aspettano la giusta configurazione stellare per risorgere e tornare a dominare il mondo, mentre Al Azif è il nome originario del famigerato libro maledetto conosciuto come Necronomicon. I testi dei sei pezzi che sono contenuti in questo prima album sono quasi un sunto di tutti i racconti di Lovecraft, ogni pezzo tratta di una precisa storia reinterpretata dal gruppo. L’ anima delle narrazioni lovecraftiane è l’ ignoto, il non- conoscibile dalla mente umana e tutti gli stati d’animo che ne conseguono. Ecco, la musica dei The Great Old Ones non solo riesce a riesce a ricreare delle atmosfere talmente particolari e vicine a quelle di Lovecraft ma anche tutti quegli stati d’animo che suscitano i suoi racconti, così durante l’ascolto veniamo catapultati in oscuri abissi marini in mezzo a muri di nera nebbia. Il sound che è stato creato da questi cinque francesi è assolutamente avvolgente (oserei dire tentacolare), un Atmospheric Post- Black Metal ricco di influenze, blast-beat, chitarre dissonanti e la voce che lascia ampio spazio agli strumenti: un amalgama vario pieno di sorprese composto da parti più tirate e compatte legate a quelle più lente e sperimentali nel creare dei pezzi quasi “scomposti”, dove il suono da unico si ramifica e ogni strumento ricrea un tassello del mosaico, una stratificazione che disegna paesaggi abissali colmi di echi lontani. Le influenze qui fanno da padrone, dove il background dei musicisti è veramente vario ed ampio. I pezzi sono di varia durata ma tutti sopra i sei minuti, perché è un vero e proprio viaggio quello che s’ intraprende nell’ ascolto di Al Azif dove ci troviamo a galleggiare completamente avvolti da ciò che ci circonda. Tutto il lavoro è curato nei minimi dettagli, la produzione porta la firma di Cyrille Gachet (che ha già lavorato con gli Year Of No Light) e l’ artwork è opera dello stesso Jeff Grimal, cantante e uno dei tre chitarristi della band (ex- Absurd e attualmente anche nei Tormenta). E’ difficile trovare una somiglianza vera e propria con altre band, ma parallelismi più vicini si possono fare con gli Altar of Plagues e con i Krallice, ma solamente per capire a che sound si va incontro. Questo è un lavoro di gran impatto, ricco di personalità e carattere, un ottimo debutto per una band che si è posta nessun limite nel suo sperimentare nelle proprie ricerche stilistiche. Fantastico.

Track by Track
  1. Al Azif 90
  2. Visions of R’lyeh 90
  3. Jonas 95
  4. Rue d’Auseil 90
  5. The Truth 90
  6. My Love for the Stars (Cthulhu Fhtagn) 90
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
86

 

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