Rezet «Civic Nightmares» (2012)

Rezet «Civic Nightmares» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
819

 

Band:
Rezet
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Titolo:
Civic Nightmares

 

Nazione:
Germania

 

Formazione:
Ricky Wagner :: Guitar & Vocals
Sascha Marth :: Bass Guitar & Back-Up Vocals
Bastian Santen :: Drums
Thorben Schulz :: Guitar

 

Genere:

 

Durata:
49' 4"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2012

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Sono tedeschi, fanno thrash old school e sono al secondo album, ma poco hanno a che fare col tipico thrash alla Sodom, Destruction e Kreator: qui per ogni canzone si passa in rassegna tantissimi nomi del thrash e heavy inglese e americano.
Sì perché i Rezet in quest’album ci consegnano dieci canzoni di thrash funambolico, assassino ma per nulla sciatto, caratterizzato dall’avere un alto tasso di tecnica generale (complimenti al batterista soprattutto) e una personalità del loro sound molto buona e maturata, che si barcamena per tutto l’album tra mazzate dirette, alcoliche e violente, tipo “Combat shock” e “Black convent”, la prima delle quali a metà tra Bulldozer e gli Onslaught più violenti, parti più speed/heavy, e parti più heavy/rock che non disdegnano neanche alcuni riffs perfino in stile blues/glam come “Out for blood”. Aggiungete inoltre un istinto heavy metal diffuso che fa avvicinare questa band sia agli Accept che ai Judas Priest in certi riffs e perfino un sempre ben accetto gusto alla Iron Maiden in qualche assolo, ed avrete ottenuto la ricetta incandescente del songwriting dei Rezet, una band feroce eppure precisissima, che propone un disco fatto senza riserve e pur sempre dotato di alcune trovate personali, come ad esempio un andamento dei brani con soventi cambi di tempo e anche con l’uso di stravaganze sui tempi che rendono il songwriting di questo disco più versatile e meno stereotipato.
Nonostante dunque delle composizioni molto belle e fatte davvero bene, occorre rimarcare alcune cose, che più che difetti le definirei scelte tecniche e stilistiche che forse non verranno da tutti apprezzate. Anzitutto, forse affascinati dal profumo polveroso dei suoni old school, i Rezet hanno optato in fase di regolazione dei volumi per un suono di chitarra non molto alto: la scelta non è del tutto sbagliata in quanto questo dà un suono ancora più old school al disco, solo che forse così si è andati un po’ troppo oltre e in questo modo il discorso perde un po’ d’impatto frontale ed occorre un po’ per adeguarcisi d’orecchio alla registrazione dell’album. Infine, i tecnicismi, seppur lodevoli e da me promossi, potrebbero allontanare alcuni fans del thrash più grezzo e ignorante. Infine, come unica critica concreta che influisce sul voto, a volte i brani sembrano essere un po’ troppo lunghi e contenenti troppi riffs, e anche se il risultato è comunque buono, forse si può consigliare ai Rezet di snellirli un pò.
Ciononostante, considero la seconda prova dei Rezet ampiamente superata. Consigliato per qualità e freschezza compositiva. Bravi Rezet!

Track by Track
  1. The Quest 75
  2. Combat Shock 85
  3. Out for Blood 80
  4. Charity (The Preacher) 65
  5. Full Throttle 85
  6. Visions from Beyond 75
  7. Gargantua 75
  8. Rezet to Zero 75
  9. Black Convent 85
  10. The Terror Strikes Back 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
77

 

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