Iblis «Menthell» (2012)

Iblis «Menthell» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Absentia »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
835

 

Band:
Iblis
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Titolo:
Menthell

 

Nazione:
Polonia

 

Formazione:
Borsuk - Guitars
Szafot - Drums
Zgred - Vocals
Traktor - Bass

 

Genere:

 

Durata:
31' 1"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2012

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Ok, guardando a copertina degli Iblis forse ci si può immaginare cosa stiamo per andare ad ascoltare: no. La testa di un pesce/ iguana, un pianeta (?), un braccio con ali di libellula e con un bisturi, un orologio, mille ingranaggi grigi dove nel mezzo si confonde il moniker del gruppo, il tutto contornato da linee colorate psichedeliche come se fosse una cornice dove campeggiano di nuovo il logo in bianco e il titolo dell’ album sempre in bianco in mezzo allo stesso ripetuto all’ infinito in rosso e chi più ne ha più ne metta… ecco, la stessa sensazione di confusione e follia è che quello che proverete appena partirà il primo brano di Menthell. Ci sarà un motivo se questi quattro pazzi scatenati senza freno definiscono la loro musica “Nuklear Rock’ n’ Roll”? Sì, perché il loro sound è un vortice folle, un ciclone fintamente disordinato dove la follia più assoluta fa da padrona. Questa band polacca formatasi nel 2001 dall’ idea del chitarrista Borsik e dal cantante Zgred, inizialmente l’ intento era quello di suonare Black’ n’ Roll, ma poco dopo è nata l’idea di un’ identità più specifica, coniando così Nuklear Rock’ n’ Roll. Vengono registrati due demo, “Follow Their Steps” nel 2004 e “Nuklear Rock’ n’ Roll” nel 2008 e poi avviene il cambiamento di stile: Avantgarde Metal con influenza Black Metal, Post Black, Black’ n’ roll, Progressive… insomma eccoli avviati sulla strada della musica sperimentale (e non immaginate nemmeno quanto!). La band si completa con l’arrivo del bassista Traktor nel 2005 e del batterista Szafot nel 2007, formazione solida e questo full- leght uscito proprio quest’ anno ne è la dimostrazione. La loro musica è davvero complessa, un macinato di tutte le influenza e dei diversi background dei quattro musicisti, con il risultato di qualcosa di molto personale e soprattutto folle folle folle folle! Un muro sonoro schizzofrenico, con passaggi lenti e melodici fino a sfuriate velocissime e martellanti, la voce camaleontica del cantante si inserisce ed interseca perfettamente (non casualmente) fra i riff stravaganti e matematicamente studiati delle chitarre, il basso ha un peso non da poco primeggiando con un suono forte in acrobazie jazzate, il tutto si poggia su un blast- beat massacrante e a volte quasi giocoso. Cercare di spiegare chi sono gli Iblis e cosa suonano in Menthell è un’ impresa impossibile, l’ unico accostamento alla lontana che mi viene in mente sono gli Arcturus, ma credo non abbia senso cercare delle similitudini con altri gruppi. Il mio consiglio è di ascoltare più e più volte questo lavoro, che inizialmente può apparire come un accumulo di suoni senza senso mentre è tutto il contrario: tecnica e studio accurato, tutto è estremamente curato e ragionato dagli Iblis (questi “Satana” in arabo), poi se non siete troppo convinti potete scaricare gratuitamente tutto l’ album dal loro sito. Menthell a mio parere è un gran album e gli Iblis sono davvero un gran gruppo, consiglierei l’ ascolto a chiunque ma sono realista, dunque chi è un amante del genere ne ha l’ obbligo! E poi, volete mettere un gruppo che compone un album con sette canzoni e che per ogni pezzo all’ interno del libretto dedica una precisa illustrazione ( e che illustrazioni!) quasi come se fosse una spiegazione? Follemente geniali.

Track by Track
  1. White Claudia 90
  2. 12 Sycamores 85
  3. Menthell 85
  4. Poison In Your Food 90
  5. Don't Eat My Legs 90
  6. Origin 85
  7. Bill Skins Fifth 90
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 90
  • Qualità Artwork: 85
  • Originalità: 90
  • Tecnica: 90
Giudizio Finale
88

 

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