Frater «Into the light» (2012)

Frater «Into The Light» | MetalWave.it Recensioni Autore:
FallenAngel »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
781

 

Band:
Frater
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Titolo:
Into the light

 

Nazione:
Argentina

 

Formazione:
Federico Mele (batteria), Andrés Bori (chitarre & voce), Andrés Zadunaisky (basso)
Pablo Urcullú (voce)

 

Genere:

 

Durata:
1h 2' 40"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2012

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

L’Argentina ci ha più volte deliziato con band metal di ottimo valore, soprattutto negli ultimi anni; i Frater si presentano all’appello con il loro primo full-lenght intitolato “Into the light”, successore dell’EP autoprodotto “Shapeless”. Il platter in esame ripropone alcuni brani dell’EP con l’aggiunta di songs di nuova creazione che denotano una notevole crescita artistica del quartetto sud americano.
Il sound prodotto è un melting pot di death metal melodico, thrash metal “american style”,nu metal con una goccia di progressive metal che risulta decisamente accattivante fin da un primo sommario ascolto.
Le danze vengono aperte da “Eleven”, un connubio vincente tra tastiere squisitamente progressive (con un sound che ricorda alla lontana quello dei Dream Theater) e riff rozzi di chitarra tipicamente mathcore; i cinque minuti abbondanti del brano fuggono così in un attimo trascinati dalle voci di Pablo e Andrés che passano senza il minimo fallo da uno scream urlato ad un cantato melodico, accompagnati da momenti lenti e quasi claustrofobici che esplodono in una bomba di energia allo stato puro.
Con “Heir of thorns” ci spostiamo in un territorio maggiormente death metal pur mantenendo un piede nel nu metal. Potenza è la parola d’ordine del brano che presenta notevoli cavalcate di doppia cassa accompagnate da ruvidi ed energici riff di chitarra e da una voce che ha un qualcosa di già sentito ma che non risulta mai banale; di particolare pregio i solo di chitarra, decisamente piacevoli e puliti e gli stacchi che lasciano col fiato sospeso.
“Break away” è sicuramente la song più particolare di tutto il lavoro: un continuo “litigio” tra la linea vocale growl e le clean vocals si amalgama con una sezione ritmica essenziale ma precisa e ben congegnata. Discorso diverso deve essere fatto per “Eternal return”, dove il death metal melodico la fa da padrone grazie a sferzate di chitarra che arrivano direttamente al cervello e ad una cantato che, ancora una volta, convince in tutti i suoi aspetti, sia nelle parti veloci che in quelle maggiormente cadenzate.
Unico brano che risulta suonare fuori dal coro è la titletrack “Into the light”, una sorta di ballad che fatico a concepire in un lavoro potente come questo. Ci stacchiamo da tutti i dettami death metal per mettere un piede in un heavy metal maggiormente melodico; l’energia sprigionata dal quartetto cresce di secondo in secondo per sfociare in una parte centrale che torna ad allinearsi con il resto del platter.
In conclusione questo “Into the light” è un ottimo lavoro sotto tutti gli aspetti: sonorità di generi contrastanti convivono senza intralciarsi e si intersecano in un sound originale e decisamente piacevole; la band, strumentalmente di buon livello, merita sicuramente la possibilità di uscire dai patri suoli per far conoscere la propria musica anche in Europa dove non dubito avrà un discreto seguito tra gli amanti del genere.

Track by Track
  1. Eleven 80
  2. Heir of thorns 85
  3. Venomous 70
  4. Break away 80
  5. Eternal return 80
  6. Beneath my eyes 70
  7. Truth in lie 70
  8. Free us now 75
  9. Shapeless 70
  10. Statement 70
  11. Swansong 70
  12. Into the light 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
74

 

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