Holy Sinner «Don't Challenge the Holy Sinner» (2005)
Holy Sinner
Titolo:
Don't Challenge the Holy Sinner
Nazione:
Italia
Formazione:
Roberto Mannini : chitarra
Mattero Cozzolino : chitarra
Andrea Sklemba : voce
Stefano Guidi : basso
Andrea Ammanati : batteria
Dario Calamai : tastiera
Genere:
Durata:
20' 35"
Formato:
2005
Etichetta:
Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione
Holy Sinner! Un nome, una garanzia per tutti gli appassionati di Classic Metal, nella sua sostanza più ottantina possibile, Iron Maiden su tutti.
Come appena detto la band di Steve Harris & compagnia bella sembra aver giocato davvero un ruolo chiave per questa giovane band fiorentina, molto come dire, incline a soluzioni giocate a metà strada tra arrembanti riffs, zuccherose melodie e raffinatissimi assoli di chitarra, per non per parlare dei bellissimi giri di pianoforte che ogni tanto fanno capolino, e lo zampino dei Savatege più dolci e romantici è molto forte e presente, “My Secrets” parla chiaro.
Ad introdurci in questo “Don’t Changes the Holy Sinner” è “Dead Sky”, un intro dal vago sapore epico/mediovale… fino a quando non si fa un salto temporale di qualche secolo per piombare nel pieno degli anni 80 grazie al micidiale riff dell'opener "Holy Sinner", groovy, adrenalinico e al tempo stesso melodico, impossibile non sentirci dentro gli Iron Maiden di “Powerslave”, anche se nel refrain e in alcuni frangenti a farla da padrone sono i giri di tastiera, soffusi, oserei dire malinconici, fino all’esplosione di un hammond, ebbene si, ma niente suite prog o cose varie, qui si respira solo puro ed incontaminato metallo, e come se non bastasse ci si mettono anche gli assoli, belli, maturi, per niente scontati e ripetitivi.
Si prosegue alla grande anche con la successiva “Sleeping”, traccia di cui si può un discorso analogo a quella precedente, anche se su toni leggermente più dilatati e cadenzati, ma il discorso non cambia di molto, grandi assoli di chitarra, giri di pianoforte eleganti e raffinanti, proprio a volerci trovare una pecca potrei dire che la voce con quella tonalità bassa non mi convince molto, nel refrai intendo, ma comunque sono dettagli.
Ancora non siete sazi? Allora rifatevi le orecchie con “My Secrets”, traccia nuovamente introdotta da un riff che più esplosivo non si può, fino a giungere allo stacco di pianoforte, veramente bello, con un gusto vagamente Savatage… e a questo punto mi viene quasi da ridere nel dovervi parlare di un ulteriore bestiale assolo di chitarra che trascina tutto verso una degna conclusione del brano.
In chiusura ci pensa la galoppante “The Spider”, di vaga memoria Maideniana a far calare il sipario su questo EP davvero niente male, prodotto bene, e suonato meglio, da musicisti preparati, maturi, che sanno il fatto proprio, e soprattutto sanno come metterlo in mostra.
Non saranno la band più originale del pianeta gli Holy Sinner, ma quello che fanno lo sanno fare alla grande, e siamo solo agli inizi, se sapranno sfruttare al meglio tutte le proprie possibilità non mi stupirei nel vederli “rivaleggiare” con band come i Labyrinth, a dire la verità non molto lontani stilisticamente da loro, soprattutto per quanto riguarda gli arrangiamenti di tastiera/pianoforte.
Heavy Metal!
Track by Track
- Dead Sky 60
- Holy Sinner 80
- Sleeping #1 75
- My Secrets 75
- The Spider 70
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 70
- Qualità Artwork: 55
- Originalità: 65
- Tecnica: 80
Giudizio Finale
70Recensione di BurdeN » pubblicata il --. Articolo letto 1069 volte.
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