Terror Empire «Face The Terror» (2012)

Terror Empire «Face The Terror» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
Karmator »

Recensione Pubblicata il:
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Band:
Terror Empire

Titolo:
Face The Terror

Nazione:
Portogallo

Formazione:
Ricardo Martins (voce)
Rui Alexandre (chitarra)
Rui Puga (basso)
Gonçalo Marques (batteria) Sérgio Alves (chiitarra)

Genere:

Durata:
27' 51"

Formato:
CD

Data di Uscita:
2012

Etichetta:

Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione

Questa volta ci occupiamo di un gruppo Portoghese, i "Terror Empire". Nati nel 2009 dalle ceneri del vecchio gruppo del cantante Ricardo Martis (Against), in poco tempo riescono a realizzare il loro primo album di 6 tracce uscito questo giugno aiutati dal tecnico del suono Miguel Seco (per chi lo avesse già sentito, si occupa di band come Napalm Death, Robert Plant e Blaze Bailey), quindi un ingresso col botto da parte degli "Terror "Empire". Si propongono come una band che cerca di riesumare il thrash metal vecchio stile, così non ci rimane altro che ascoltare questo album e vedere se sono riusciti nell'impresa.
Si comincia con "Dirty Bomb" che già dalle prime note mi piace, un bel distorto sporco e arrabbiato ma soprattutto moderno. Cattiva anche l'entrata del basso e poi via al macello. Un lavoro martellante alle pelli e una ottima interpretazione vocale. Direi che con l'old school c'entra poco, ma il risultato è davvero tagliente e convincente. Concalo Marques alla batteria esegue davvero un pezzo impressionante veloce e preciso. Belli anche i cambi di tempo perfettamente intrecciati.
"Element" segue e schiaccia ancora di più sul pedale del pogo. Già mi immagino teste che saltano. Ricardo al mic qui sputa sangue e odio mentre gli strumenti ci spazzano via ad una velocità impressionante. Una canzone senza tanti fronzoli, incassi il colpo e zitto. Molto più death/thrash rispetto alla prima, ma ragazzi qui abbiamo un ottimo esempio di brutalità made in Portugal.
"Redemptive Punishment" non molla e continua sulla riga della precedente. Poco da fare signori, qui non si scherza mai un secondo. E' come sentire i vecchi Kreator insieme agli Slayer di "Haunting the Chapel" fusi insieme con più odio. Batteria incessante e chitarre come coltelli che tagliano pian piano ogni nostro timpano grazie ad una tecnica impressionante.
"The Brave" ricorda invece i vecchi anni 80, messi sotto un punto di vista più moderno, con l'uso del blast-beat e del doppio pedale molto più death che altro. I riff sono epici per costruzione che per melodicità, spero vivamente che dal vivo riescano ad interpretare questo CD alla perfezione, perché sarebbe puro macello.
"Submission by Fear" ricalca sempre più le linee ascoltate finora, aggiungendo un solo iniziale al fulmicotone. I riff della batteria sono davvero incredibili, hanno kg di stoffa da vendere a molte band che solcano i palchi più importanti del mondo. Se giocano belle le loro carte li potremmo vedere presto ai piani alti del thrash.
Chiude "Last Fire" che con un intro molto alla Slayer di 30 anni fa ci portano alla fine di un album davvero meritevole sotto ogni punto di vista. Non riesco davvero a trovare un punto debole. Riff cattivi, tecnici e vari, voce tagliente come la distorsione e voglia di spaccare il mondo. Merita il download gratis che loro stessi mettono a disposizione sulla pagina ufficiale di Facebook. Fatemi il favore di alzare 2 dita e scaricare l'album, se ve ne pentirete mi prendo tutte le colpe, ma secondo me qui siamo di fronte all'album thrash dell'anno.