Hyde Abbey «Hall of Shame» (2012)

Hyde Abbey «Hall Of Shame» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Karmator »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
787

 

Band:
Hyde Abbey
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Titolo:
Hall of Shame

 

Nazione:
Spagna

 

Formazione:
Presta - Vokills
John - Vokills
David - Guitars
Kurti - Guitars
PepAss- Bass
Arnau - Drums

 

Genere:

 

Durata:
44' 42"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2012

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Voglio essere schietto e veloce per questo album. Si tratta di deathcore della Catalogna e quindi per me un genere che ha detto tutto e vive solo per i ragazzini che si bagnano quando questi gruppi vomitano sul mic e riprendono gli stessi riff da anni. La formula rimane uguale e non cambia ne cerca di evolversi. Gli Hyde Abbey di conseguenza non portano niente di nuovo con il loro debutto "Hall of Shame", anzi lasciano le cose così come sono perché per il momento la formula del deathcore funziona bene, ma spero ancora non per molto. Si sa che questa è una moda, come lo è stato l'emocore/screamo o l'indie (che purtroppo però vive ancora nelle insidie della musica underground) e l'unica cosa che ci si può aspettare da una moda è che muti in forme differenti per rianimare il corpo o lasciarla morire per passare a chissà cos'altro.
Il gruppo in questione sia chiaro, non è il primo che passa per la Spagna, ha suonato in passato con grandi nomi del suo genere e non (The Black Dahlia Murder, Bulldozer per citarne 2) però quello che suonano è fermo, si scrive così, rimane immobile e dopo 2 canzoni stanca l'ascoltatore medio di un metal fatto con molto più criterio. Continui breack-down, growl che non sta per niente in sintonia con la musica e sempre le solite miscele di triplette, qualche linea vocale pulita a caso e incessanti urla giusto per riempire qualche buco sparso. Perché? Datemi un motivo valido per recensire ancora album così. Siamo nel 2012 e i nostri avi hanno creato generi ben migliori. Siano ringraziati Death, At The Gates, Slayer, Possessed e chi ne ha più ne metta.
Per recensire questo debutto non ci vuole molto purtroppo. Scusate per lo sfogo poc'anzi ma dovevo farlo.
Contiene 12 canzoni, ma in realtà sono 10 togliendo un intro patetico e l'ultima strumentale. Poi ascolterete 10 tracce ognuna molto simile all'altra, che come detto prima contenente i soliti giochi di suoni di breack-down ecc. Lo consiglio solo agli amanti vivi (se ce ne sono rimasti) di questo genere, essendo tutti i brani uguali vi piacerà per forza.
Poca fantasia, una voce inutile e che altro dire? Se leggete in qualche negozio di vinili la scritta "The New Force of Deathcore" correte a gambe levate a casa vostra, con cura prendete il buon vecchio "Symbolic" e appoggiatelo nel lettore vinile, io mi sono decisamente rotto di questi diciottenni con i dilatatori.

Track by Track
  1. Wonderfull World 20
  2. Sons of Inquinity 40
  3. Amon Those Murders 40
  4. God, Pray For Plague 40
  5. To the Hollow 40
  6. Hall of Shame 40
  7. It Remains Unnatainable 40
  8. Unlike A Backslider 40
  9. The Collar 40
  10. Scream, Slap, Snuff 40
  11. As Alive As A Corpse 40
  12. Among Those Murders (Instrumental) 40
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 50
  • Originalità: 30
  • Tecnica: 30
Giudizio Finale
40

 

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