The Hounds of Hasselvander «The 9th Hour» (2012)

The Hounds Of Hasselvander «The 9th Hour» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
819

 

Band:
The Hounds of Hasselvander
[Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di The Hounds of Hasselvander [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di The Hounds of Hasselvander

 

Titolo:
The 9th Hour

 

Nazione:
U.s.a.

 

Formazione:
Martin Swaney :: Bass
Paolo Apollo Negri :: Keyboards
Joe Hasselvander :: Guitars, Bass, Drums, Vocals

 

Genere:

 

Durata:
52' 13"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2012

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

E ritorna il noto Joe Hasselvander, musicista doom metal noto ai più informati sul genere per avere nel suo curriculum anche collaborazioni con gruppi tipo Pentagram e Cathedral, che dal 2007 ha formato questo gruppo arrivato appunto al suo secondo album, questo “The 9th hour”.
Doom metal si diceva. Esattamente. Un doom che sicuramente tira fuori riffs sabbathiani, ma da cui fortunatamente non si arriva neanche alle estremizzazioni (francamente da me non sempre gradite) dello stoner doom, e che riesce sempre a mantenere qualcosa di metal al suo interno.
Fatta questa precisazione di genere, potete tuffarvi a capofitto in questo disco, che contiene 6 canzoni più cover dei Mountain (la blueseggiante “Don’t look around”), ottimamente bilanciato tra le influenze e capace di ammaliarvi più di una volta con l’asfittica title track, la stentorea e soffusa “Restless soul”, la fosca “Salem” e la gloriosa “Coming of the king”, capace spettacolarmente di essere vibrante all’inizio, gloriosa e avvolgente, per poi riprendersi con un buon tempo rock nella parte centrale per poi riplanare nel tema iniziale atmosferico. Questa canzone, insieme a “Restless soul”, costituisce per l’appunto il picco del disco, con quest’ultima canzone capace di bilanciarsi alla perfezione tra arpeggi onirici e violente ripartenze rock. Un disco dunque che affascinato perché variopinto e poco monotematico, al quale, come unica nota, rimprovero una mancanza di sufficiente incisività nelle parti più esclusivamente rock del disco come “Heavier than thou” e “suburban witch”, dove una buona parte musicale si alterna ad un cantato un po’ ripetitivo e meno in tiro.
Ma a parte questo, qui c’è molto da sentire e da gustare. Bentornato Joe, e buon ascolto a tutti!

Track by Track
  1. 9th hour 85
  2. Heavier than thou 60
  3. Suburban witch 60
  4. Restless Soul 80
  5. Don’t look around (Mountain cover) 75
  6. Salem 75
  7. Coming of the King 85
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
75

 

Recensione di Snarl » pubblicata il --. Articolo letto 819 volte.

 

Articoli Correlati

News
Recensioni
  • Spiacenti! Non sono disponibili Recensioni correlate.
Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
Concerti