Absolute Priority «Hunter» (2012)

Absolute Priority «Hunter» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Claudio Wind Rose »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
2094

 

Band:
Absolute Priority
[Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Absolute Priority [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di Absolute Priority

 

Titolo:
Hunter

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Valerio Voliani - Voce
Federico Morella - Chitarra
Francesco Caprina - Chitarra
Massimo Grasso - Tastiere
Simone Colombo - Batteria
Andrea Bardi - Basso

 

Genere:

 

Durata:
58' 8"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2012

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Gli Absolute Priority entrano nella scena del progressive-metal italiano con il loro debut album chiamato "Hunter", prodotto di buonissima qualità sotto molti punti di vista. I membri degli AP dimostrano avere ottime qualità compositive e tecniche e già dal primo ascolto di Hunter non è difficile capire che la loro esperienza è frutto di molti anni di convivenza con la musica.

Le tracce sono tutte di chiaro stampo progressive: i repentini cambi di tonalità e la presenza di tempi dispari caratterizzano ogni brano, ma senza infastidire nessuna delle accattivanti melodie che Valerio ci propone con la sua potente voce. L'atmosfera della maggior parte dei brani spazia da momenti solenni sino a giungere a situazioni che sfiorano l'epico; siamo qui nel caso di "L.O.S.T.", probabilmente la traccia dell'album che più si distingue dalle altre e che, a mio parere, gli Absolute Priority dovranno prendere come principale punto di riferimento nella composizione del loro futuro musicale. Il ritmo incalzante con cui la canzone si apre la rende molto interessante già dai primi secondi; la strofa, costituita da un riff di chitarra spezzato ma deciso non poteva introdurre meglio i melodici cori del ritornello.
Dopo la seconda strofa abbiamo l' ingresso di un inaspettato break quasi acustico con voce femminile che ricorda molto i Symphony X.

Il disco si apre con "The Confessor", nulla di esaltante; con una maggiore grinta iniziale l'album poteva suscitare maggiore interesse da subito. Rimane comunque un bel pezzo con un'ottima apertura armonica nell'ultima parte che alza nettamente il valore dei quattro minuti precedenti.

Le scelte ritmiche delle parti di batteria combaciano perfettamente con le linee di basso e chitarra dando al tutto una base solida; le parti solistiche di Federico Morella (chitarra) sono semplicemente perfette, frutto di un'ottima tecnica del chitarrista toscano il quale modo di suonare (e soprattutto la scelta del sound) ricorda molto quello di John Petrucci, al quale non ha poi da invidiare così tanto.
Il tastierista Massimo Grasso ha un ruolo fondamentale nella band: molto spesso sono i suoi suoni a condurre l'avanzare del brano, seguendo un po' le orme del leggendario Kevin Moore.
Anche Valerio Voliani è riuscito a sviluppare la sua voce catturando i migliori aspetti dei più grandi cantanti del genere: mi ricorda in particolar modo Nils K. Rue dei norvegesi Pagan's Mind e Roy Khan, ex cantante degli onnipotenti Kamelot.

Rendono più fluido lo scorrere della tracklist brani come il fantasioso strumentale "4.00 am" e l'intermezzo atmosferico "My Reflections" che introduce la massiccia composizione di "Again".

Come gran parte degli album prog-metal, gli AP scelgono di chiudere il loro debut calando di tensione con "Dead Man Walking": l'attenzione è richiamata nella intro del brano con particolari cambi di tonalità sviluppati con una chitarra acustica ed un tappeto di strings, ma senza troppi colpi di scena.

Eccellente anche la produzione tecnica di "Hunter": un mix molto pungente che, ad essere puntigliosi, poteva spingere di più sulle frequenze basse ed una cover semplice ma efficace.

Gli Absolute Priority hanno dimostrato di essere dei maestri del progressive metal; l'unica perplessità sta nel fatto che essi potrebbero passare inosservati di fronte a chi non è un follower del genere.
"Hunter" è un'ottima aggiunta alla vostra collezione prog.

Track by Track
  1. The Confessor 65
  2. My Ordinary State 80
  3. Things I've Never Done 60
  4. 4:00 am 75
  5. A Tragic Reconciliation 70
  6. L.O.S.T. 90
  7. Blood Tapes 65
  8. Fear Of The Night 65
  9. My Reflection 75
  10. Again 70
  11. Dead Man Walking 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 85
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 95
Giudizio Finale
74

 

Recensione di Claudio Wind Rose » pubblicata il --. Articolo letto 2094 volte.

 

Articoli Correlati

News
Recensioni
  • Spiacenti! Non sono disponibili Recensioni correlate.
Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
Concerti