I.W.H. «I.W.H.» (2005)

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Painkiller »

 

Recensione Pubblicata il:
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Visualizzazioni:
937

 

Band:
I.W.H.
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Titolo:
I.W.H.

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Chris :: voce
Alberto :: chitarra
Daniel :: chitarra
Mauro :: basso
Daniele :: tastiere, sinth e programming
Paolo :: batteria

 

Genere:

 

Durata:
37' 7"

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2005

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

E giunse anche per i vicentini I.W.H., il momento del primo demo omonimo, la band è in attività dal 1999 e da allora ha svolto un intensa attività live sfociata nella vincita del concorso Barbarano Rock, ma solo ora giunge al tanto sperato primo passo della loro carriera musicale.
“I.W.H.” è un demo abbastanza suggestivo, se non altro per la miscela esplosiva che la compone e ci consegna una band in ottima forma capace di sfornare un lavoro ben al di sopra della media. Il sentiero attorno al quale i nostri muovono i primi passi è principalmente formato da un new metal mai banale, che si accosta e unisce i lavori di band, alla fine abbastanza diverse tra loro, in primis Korn, Slipknot e System Of A Down, ma non mancano anche i richiami a un certo thrash marcato Pantera.
La band veneta si dimostra a suo agio nel passare con buon mestiere e naturalezza da classiche canzoni new metal (di quello pesante, alla Slipknot per intenderci), come “Nitro” e “Business”, alle atmosfere malinconiche ed avvolgenti di “The Consequence” in cui trova posto anche un utilizzo intelligente e opportuno di sinth ed effetti elettronici, passando per il gothic rock di “Breath in Me”, resa ancora più suggestiva dall’apparizione della corista gospel Beatrice. Inoltre come non nominare “Dust”, una delle canzoni più interessanti del demo, che rappresenta sicuramente il brano che più si avvicina alle origini thrash da cui la band sembra attingere a piene mani (sempre comunque restando all’interno di una chiara matrice nu metal) e poi in conclusione una menzione particolare bisogna fare per “Fucking Moquette”, una traccia in cui è il drumming forsennato del bravissimo Paolo a farla da padrone (ascoltatevi il solo iniziale per avere una prova), insieme a una ricerca (riuscita) di armonie psichedeliche e alla costruzione di linee melodiche di sicuro effetto.
Insomma, incominciate a scrivere nell’albo delle promesse anche gli I.W.H., che dimostrano di possedere contemporaneamente, una capacità strumentistica degna di nota, una buona cura del songwriting, un buon impatto, essenziale in questo genere e riempiono l’album di spunti interessanti che diventano evidenti dopo un numero sufficienti di ascolti, su tutti il pezzo finale di “Fucking Moquette” che rimanda alla mente i Fear Factory.
Certo, parliamo di una band giovanissima che deve ancora crescere, che deve maturare sopratutto per migliorare la sintesi sonora delle influenze che contaminano la loro musica (e che sono ancora troppo e videnti), con l’obbiettivo di arrivare alla costruzione di un sound riconoscibile come tipico degli I.W.H., perchè è questo che alla fine rende grande una band. Ma credetemi, questi ragazzi possono davvero farcela.
Buona fortuna.

Track by Track
  1. Welcome Insanity 60
  2. Nitro 70
  3. Fucking Moquette 80
  4. The Consequence 75
  5. Breath in Me 75
  6. Dust 80
  7. Business 75
  8. Leaving the Madness 60
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
73

 

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