Nagyrev «Unbearable Verity» (2003)

Nagyrev «Unbearable Verity» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Cynicalsphere »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
1771

 

Band:
Nagyrev
[MetalWave] Invia una email a Nagyrev [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Nagyrev [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Nagyrev

 

Titolo:
Unbearable Verity

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Karmen - vocals
Annalisa - guitars
Silvia - drums
Daniela - bass

 

Genere:

 

Durata:
17' 2"

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2003

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Le donne e il metal. Sicuramente tra gli argomenti inerenti al lato forse più estremo della musica quello più delicato e discusso. Vuoi perché in un ambiente musicale prettamente maschile e/o maschilista il gentil sesso è sempre stato considerato una figura di secondo piano, vuoi perché lo stile proposto da una band all-female spesso non abbraccia sonorità o fisionomie estreme e, quando questo succede, è altrettanto vero che non sempre l’approccio della donna al genere sia quello giusto e l’attitudine sia quella necessaria. Altre volte però si assiste a vere e proprie inversioni di tendenza: basti pensare a come Angela Gossow e Otep Shamaya siano riuscite a diventare negli ultimi anni icone carismatiche del metal odierno, o a band come le Kittie che, sebbene devote ad un sound più modernista, si sono comunque sapute ben imporre nella scena americana. E anche in Italia realtà musicali in “rosa” ispirate non più soltanto al punk o al pop commerciale pian piano stanno uscendo allo scoperto e, a conferma di questo, mi arriva direttamente dalla Campania “Unbearable Verity”, five-tracks demo delle salernitane Nagyrev.
Un po’ di storia anzitutto: il monicker di questo four-piece deriva dall’omonimo paesino sperduto tra le lande dell’Ungheria, in cui le donne agli inizi del XX secolo si resero protagoniste di alcuni omicidi combinati nei confronti dei propri mariti, di ritorno dalla I Guerra Mondiale. Penso non servano ulteriori spiegazioni per illustrare il carattere aggressivo e, se vogliamo, ribelle delle quattro musiciste in questione. Volendo però soffermarci più sull’aspetto musicale, si può tranquillamente dire che dagli ascolti di questo lavoro si ricava una forte ispirazione al nu-metal anni ’90, con frequenti richiami al funky e al crossover di matrice oltre-oceano. Niente di particolarmente innovativo o bizzarro, ma alle Nagyrev non serve inventarsi un genere per dimostrare di saper suonare o meno. Quel che già fanno lo suonano bene e basta e senza dubbio le cinque tracce che compongono “Unbearable Verity” rendono questo disco un prodotto interessante, semplice, lineare e diretto, rafforzato anche da una produzione di elevato livello. Un aspetto quest’ultimo che testimonia la crescente importanza data dalle band emergenti alla qualità del proprio operato e che nemmeno in questo caso sfugge a conferme. Tra gli episodi migliori si segnalano: “Shut Your Hate” che, alternando dolcezza melodica ad aggressività granitica (e mi riferisco sia alle linee vocali che ai riff di chitarra), rappresenta forse la sintesi del sound targato Nagyrev; “Cynic”, la traccia conclusiva del cd, forte dei suoi passaggi funkeggianti e della sua natura tipicamente crossover; ed infine “Cornflake Grrl”, remake della più celebre opera di Tori Amos, qui riadattata in una chiave più consona al combo di Salerno. Quel poco che invece non convince delle Nagyrev è rappresentato dal lavoro della sezione ritmica, incerta su alcuni passaggi e non proprio a suo agio durante le accelerazioni: difetti questi che si potranno ampiamente correggere in futuro, ma ai quali sarà bene sottoporsi con la dovuta attenzione.
Nel complesso non ci si può lamentare della prova di queste quattro amazzoni campane, autrici di un disco seppur vecchio di due anni dal sound moderno ed efficace. Delle Nagyrev risentiremo certamente parlare presto, le premesse ci sono tutte ed una line-up consolidata e rodata con il tempo potrà senz’altro fare la differenza in una nuova release, che attendiamo per consolidare quanto di buono già offerto. Intanto i metal-heads più giovani si facciano pure avanti.

Track by Track
  1. Intro-spection 70
  2. Shut Your Hate 75
  3. For You 65
  4. Cornflake Grrl 70
  5. Cynic 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
73

 

Recensione di Cynicalsphere » pubblicata il --. Articolo letto 1771 volte.

 

Articoli Correlati

News
Live Reports
Concerti