Morbo «Addiction to the Musickal Dissection» (2014)

Morbo «Addiction To The Musickal Dissection» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Possenreisser »

 

Recensione Pubblicata il:
15.08.2014

 

Visualizzazioni:
1836

 

Band:
Morbo
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Titolo:
Addiction to the Musickal Dissection

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Mirko - vocals
Andrea - guitars
Giorgio - guitars & bass
David - drums

 

Genere:
Old school Death Metal

 

Durata:
30' 8"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2014

 

Etichetta:
Memento Mori
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Se è vero che suonare death alla fine degli anni ’80, oltre all’assoluta valenza musicale, aveva in sé anche un valore prettamente simbolico-concettuale e quasi avanguardistico, è altrettanto vero che suonare QUEL death metal – violento, grezzo, primitivo, spigoloso e senza compromessi – oggi, assume un valore quasi dello stesso livello. E mi spiego: in tempi in cui abbiamo iniziato a veder fiorire sub, sub, subgeneri e possiamo parlare di post-metal in termini altrettanto avanguardistic, di come lo fecero i pionieri del genere più di due decadi fa, mi sembra molto importante tornare a guardare l’inizio della storia, il punto da dove tutto ha avuto origine per poi evolversi in un post…
Gruppi come i Death, i Possessed, gli Autopsy, i Carcass, i Napalm Death e tutti i nomi di rilievo che ci servono oggi da termine di paragone, hanno fissato i canoni di un genere, dando vita a pietre miliari della storia della death…e tutti quelli che oggi suonano rifacendosi a quei canoni sono old-school…ma non vintage, che è tutta un’altra storia.
I romani Morbo, di cui ci apprestiamo a recensire l’operato, si collocano comodamente in questa categoria, ossia, sono fottutamente e maledettamente old-school, ma in una maniera tutta loro. L’influenza sicuramente più udibile è quella della band di Reifert soprattutto per quel che riguarda la presenza di passaggi più lenti e funerei e di valide strutturazioni di basso. Il tocco doom molto pronunciato è quello che definisce la personalità della band romana.
La combinazione di ritmi serrati e parti più cadenzate è sapientemente dosata e risulta omogenea, compatta e bilanciata per tutta la durata dell’album.
La opener “Abominangel” ci da subito la cifra stilistica della proposta musicale dei Morbo: aggressione musicale alternata a ripiegamenti funerei. I ritmi sono subito altissimi e il primo minuto è una vera e propria lapidazione; un rallentamento atmosferico ci da la possibilità di riprendere fiato e trasforma il brano che, nella seconda parte, sembra rallentare leggermente onde poi riportarci all’headbanging feroce con un assolo funambolico e un’accelerazione al cardiopalma. “Decomposmopolitan” viaggia su velocità più umane e ci fa apprezzare il bel lavoro delle 6 corde, la strutturazione ritmica semplice ma efficace e la prestazione di Mirko al growl furioso. “Pagan Seducer” è quasi un pezzo strutturato al contrario: si apre velocissimo con un mezzo assolo di chitarra e uno pensa: «mi sono perso l’inizio…forse ero distratto». E invece no, è proprio così! La partenza è al fulmicotone ma il pezzo si assesta poi su tempi più scanditi, “lenti” e atmosferici.
Su “Dawn Of The Dying Living” sottolineiamo il magistrale e malatissimo intermezzo doom che gli fa guadagnare il titolo – a modestissimo parere del sottoscritto – di pezzo più riuscito del lotto. La chiusura è a sfumare così come l’apertura della successiva “Kaleidoscopic Incubus” che si definisce a partire dalle ritmiche alternanze che la compongono: lento, veloce, velocissimo…a partire dai due minuti e mezzo sembra poi trasformarsi, come per miracolo, in un pezzo dei Carcass.
Se non fosse per l’assolo e l’accelerazione finale “Rending The Ephemeral Veil” sarebbe un pezzo funeral doom assolutamente riuscito, atmosferico e sulfureo.
“As Sharp As The Blade Of Blasphemy” è un ottimo brano che può vantare un riffone heavy di ottima fattura e tempi che ritornano a velocizzarsi dopo un paio di tracce mediamente più moderate. Chiude lo spettacolo “Anesthesia Awareness” che ci lascia nelle orecchie le ultime meravigliose grattate di ugola di Mirko…un piacere.

“Addiction To Musickal Dissection” è, in sostanza, un esordio pressoché perfetto: la lezione dei maestri è stata assorbita ma non copiata; la proposta è old-school ma molto personale, vive infatti di tempi più lenti che sconfinano, a tratti, nel doom, e donano al tutto un alone più mistico e atmosferico, a tratti quasi rituale.
Da ultimo, ma non per questo meno importante, la grafica di copertina è una figata pazzesca…e in questo caso si potrebbe giudicare il proverbiale libro dall’altrettanto proverbiale copertina!

Track by Track
  1. Abominangel (Let Them Stink of Fear) 80
  2. Decomposmopolitan 75
  3. Pagan Seducer 75
  4. Dawn of the Dying Living 85
  5. Kaleidoscopic Incubus 80
  6. Rending the Ephemeral Veil 75
  7. As Sharp as the Blade of Blasphemy 70
  8. Anesthesia Awareness 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 85
  • Qualità Artwork: 90
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
78

 

Recensione di Possenreisser » pubblicata il 15.08.2014. Articolo letto 1836 volte.

 

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