Gjutjarn «Hard» (2014)

Gjutjarn «Hard» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
27.11.2014

 

Visualizzazioni:
1139

 

Band:
Gjutjarn
[MetalWave] Invia una email a Gjutjarn [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Gjutjarn [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Gjutjarn

 

Titolo:
Hard

 

Nazione:
Svezia

 

Formazione:
Lesley S. Foxx :: Guitar
Galt :: Vocals
StravBjorn :: Vocals, Bass
Garm :: Drums, Percussions

 

Genere:
Hardcore Progressive Rock

 

Durata:
43' 56"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2014

 

Etichetta:
Sliptrick Records
[MetalWave] Invia una email a Sliptrick Records [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Sliptrick Records [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Sliptrick Records

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Che i Rockers Gjutjarn vengano dalla Svezia e che siano al loro album di debutto si sente eccome. Sicuramente per le canzoni cantate tutte in Svedese, ma anche perché “Hard” è diverso dagli album rock che probabilmente ascoltate: si sente che è nordico, ha un tocco rock molto potente ma anche molto scarno, minimalista e che punta assolutamente tutto sull’impatto. Letteralmente. E per “letteralmente” intendo che qui i cori casinari delle bands glam non ci sono, che le voci alte tipiche di alcune bands rock non ci sono, che assoli al fulmicotone e virtuosi non ci sono (o meglio, ci sono ma non sono certo straripanti), insomma, niente cazzeggio, qui si punta dritto al sodo: riffs perlopiù bassi, scarni e diretti, approccio in your face e basato tutto sull’impatto, sezione ritmica che anche qui: non brilla per la varietà ma è potente e corposa, e brani che raramente variano il loro tiro nelle composizioni.
Non che il risultato sia scarso, beninteso: “Bilan” è un buon brano d’apertura, molto impostato su un basso e una batteria predominanti, tamarro e aggressivo, mentre “Kott” è un interessante mix tra Black Label Society e Glam, csì come interessante è “Evigt Liv”, più guitar oriented e con chitarre che non disdegnano assoli in wah wah, e in più di un’occasione questi ragazzi di Stoccolma dimostrano un amore per lo stoner, come in “Granit”. Di certo dunque l’album è compatto e abbastanza valido, ma è anche un po’ troppo omogeneo e i brani tendono non ad assomigliarsi tra loro ma a finire per cercare sempre tra le stesse soluzioni stilistiche, e in tal modo rendendo la conclusione dell’album un po’ sforzata.
In conclusione: questo è un album molto probabilmente fatto per funzionare solo in Svezia, e quindi apprezzabile più da loro che da noi per vari motivi, ma indubitabilmente discreto seppur non molto originale. Si spera che si migliori tutto col prossimo disco. Nel frattempo il voto valuta la band secondo me, e basta. Acquistatelo solo se vi interessa il rock del nord europa, altrimenti passate oltre.

Track by Track
  1. Bilan 70
  2. Kott 70
  3. Slaggor 70
  4. Pest 60
  5. Eld 65
  6. Evigt Liv 70
  7. Stegling 70
  8. Granit 70
  9. Glad 65
  10. Ett Svin 65
  11. An 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
68

 

Recensione di Snarl » pubblicata il 27.11.2014. Articolo letto 1139 volte.

 

Articoli Correlati

News
Recensioni
  • Spiacenti! Non sono disponibili Recensioni correlate.
Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.