Payback «Don't Break the Blood Pact» (2005)
Payback
Titolo:
Don't Break the Blood Pact
Nazione:
Italia
Formazione:
Fabrizio :: voce
Luchino :: voce
Peppe :: basso
Damiano :: chitarra
Matteo :: batteria
Genere:
Durata:
20' 35"
Formato:
2005
Etichetta:
Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione
I romani Payback ci propongono questo full-lenght intitolato “Don’t break the blood pact”, un cd di hardcore vecchio stile che punta il dito sulla potenza e sulla presenza di testi che criticano il sistema; argomento tanto caro a quasi tutte le band che suonano questo genere.
In un periodo in cui l’hardcore è quasi sparito dalla circolazione soprattutto per quanto riguarda i gruppi italiani, è davvero piacevole ascoltare una band che non cura solamente i testi delle canzoni, cosa che spesso i gruppi hardcore fanno, ma riescono a suonare una musica accattivante pur rimanendo fedeli agli stilemi del genere.
Brani come “Can’t stop me” fanno tornare indietro nel tempo l’ascoltatore con riff di chitarra spigolosi e ritmi veloci ma mai esasperati con un cantato incisivo che ricorda sotto certi versi quello degli Agnostic Front dei primi anni con una punta di Cro-Mags che rende il tutto ancora più piacevole e personale.
In “Hard times” e “Outcast” invece abbiamo tutti gli stilemi classici dell’hardcore americano dei primi anni novanta e il paragone con gli M.O.D. di “U.S.A. fo M.O.D.” risulta quasi ovvio; il brano inoltre è accompagnato da ottimi cori polifonici che si adattano perfettamente al resto della canzone conferendo ancora maggior potenza a tutto.
Più particolare invece risulta essere “Our roots”, decisamente meno incisiva e veloce rispetto agli altri brani del cd, ma non per questo meno accattivante; le voci di Fabrizio e Luchino si fanno più roche e meno melodiche, a differenza delle chitarre che hanno suoni a tratti molto vicini all’heavy metal soprattutto per quanto riguarda gli assoli.
“Stand your ground” e “What they say” sono due brani molto veloci e potenti, oserei l’ideale per un pogo durante una prestazione live della band e, sinceramente, mi ricordano particolarmente nello stile quello degli americani D.R.I. che negli anni ’90 hanno fatto muovere molta gente sotto i loro palchi.
Il cd termina con “Hard times”, cover dei Cro-Mags, eseguita in maniera pressoché ineccepibile e con quel tocco di personalità che non guasta mai.
Questo “Don’t break the blood pact” è un buonissimo cd di hardcore old style ricco di interesse sotto tutti i punti di vista e particolarmente divertente già dal primo ascolto. Musicalmente parlando i Payback non hanno nulla da invidiare a gruppi del genere più blasonati sia dal punto di vista strumentistico, sia per quanto riguarda le idee. Consiglio vivamente questo cd a tutti gli amanti del genere che hanno nostalgia dei grandi gruppi americani anni ’80 e ’90 ma anche ai più giovani nella speranza che possano capire cosa si dovrebbe intendere davvero per hardcore.
Track by Track
- The outcast song 80
- Stand your ground 90
- Better days 75
- Can’t stop me 80
- What they say 88
- Our roots 95
- Break your neck 70
- Get out 70
- Burn 79
- Hard times 75
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 85
- Qualità Artwork: 90
- Originalità: 70
- Tecnica: 75
Giudizio Finale
80Recensione di FallenAngel » pubblicata il --. Articolo letto 1292 volte.
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