Scream of the Butterfly «Ignition» (2018)

Scream Of The Butterfly «Ignition» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
10.04.2018

 

Visualizzazioni:
941

 

Band:
Scream of the Butterfly
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Titolo:
Ignition

 

Nazione:
Germania

 

Formazione:
- Glauco :: drums;
- Sergej :: bass;
- Rich :: vocals, keys;
- Mazz :: guitar;

 

Genere:
Rock

 

Durata:
33' 57"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2018

 

Etichetta:
Burning Wax Productions
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Subsound Records
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Distribuzione:
Goodfellas
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Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Per tutti gli appassionati di rock anni ’70, va indubbiamente tenuto d’occhio questo buon prodotto di origini tedesche realizzato dal quartetto degli Scream Of The Butterfly ed intitolato “Ignition” dal quale non tardano sin da subito ad emergere in maniera cristallina e nitida fatti veramente con il cuore ma anche con tutti i caratteristici elementi del rock d’epoca, le migliori sonorità per un genere come questo. La band riesce sin da subito a mettere a proprio agio l’ascoltatore tra ritmiche e innata espressività vocale fatto da un clean quasi riesumato dal passato; dal sound emergono anche molti groove ma allo stesso tempo anche parti più propese al grunge o ancora allo stoner e ovviamente agli immancabili tocchi più psichedelici caratteristici dell’epoca. Al di l° dei buoni contenuti del disco merita altrettanto elogio anche la buona produzione del lavoro oltre che ad un sound piacevole dall’inizio alla fine. Dopo due buoni pezzi in apertura forgiati tra i riff e le note altalenanti di “Solid Grounf Shaking” e “Turning Me Loose”, parte con un hard rock incredibile “Missed the Brake”, da sentire al massimo volume per assaporarne al meglio ogni singola nota in un potentissimo assetto ritmico; psichedelico al massimo anche per il buon lavoro del synth è “Living Dool” dove emerge anche il lato più ribelle della band; un nuovo concentrato tra stoner e psichedelic esplode da “City Of Splendours” all’interno del quale la band, tra un passaggio e l’altro offre un’ottima prova ulteriormente avvalorata dal superlativo ed espressivo clean; impossibile rimanere impassibili e non avere voglia di saltare e ribellarsi a tutto ciò che si frappone a noi è la sensazione che la band estrae dal cilindro del disco con “Liquor Store”, un brano le cui note hard rock ti trasportano via come un vortice in piena; “Evil Feeling” e il conclusivo “I Can’t Go Back”, brano doom stoner per la maggiore, rappresentano l’ennesima prova della grandezza della band che con questo disco d’esordio è salita subito sulla cresta dell’onda per lasciarci a bocca aperta.

Track by Track
  1. Solid Grounf Shaking 80
  2. Turning Me Loose 80
  3. Missed the Brake 85
  4. Living Dool 80
  5. City Of Splendours 80
  6. Liquor Store 85
  7. Evil Feeling 85
  8. I Can’t Go Back 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 85
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
83

 

Recensione di Wolverine » pubblicata il 10.04.2018. Articolo letto 941 volte.

 

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