Athanor «Call from the Depths» (2002)

Athanor «Call From The Depths» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Alcio »

 

Recensione Pubblicata il:
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Visualizzazioni:
3045

 

Band:
Athanor
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Titolo:
Call from the Depths

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Lord War (vox+guitars)
- Marthym (Guitars)
- Lucas Demon (bass)
- Flamel (drums)

 

Genere:

 

Durata:
19' 16"

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2002

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Athanor è, nel vocabolario alchemico, il luogo dove si trova il fuoco eterno, nonché il fuoco che gli alchimisti stessi usano per i loro esperimenti.
Già negli intenti del gruppo si capisce che ci troviamo di fronte ad una agguerritissima band votata all'oscuro sentiero del black metal, ed infatti i nostri definiscono il loro sound 666% Necrotic Black Metal.
La formazione esiste dal 1998 ed ha subìto i consueti aggiunstamenti di line-up e la trafila di demo e partecipazioni varie.
Gli Athanor hanno le idee ben chiare, tant'è che hanno preferito rifiutare alcuni contratti-capestro per decidere poi di autoprodursi il mini-CD in esame, ma solo a scopo promozionale, destinato cioé al solo circuito delle label per la ricerca di un valido contratto.
Tra i quattro brani che vi sono contenuti trovano spazio 2 song inedite, 1 cover dei Mayhem (già apparsa in un CD-tributo) ed un estratto ri-registrato e proveniente dal loro precedente mini-CD del 2000.

Una breve intro atmosferica introduce il riff lento iniziale di "Call...". La primissima impressione che si ha (forse dovuta anche a quello che si legge nella loro bio) è che la band ha subìto l'influenza dei Mayhem. Nell'evolversi del brano, si sentono anche influenze di certo Thrash minimale dei primi anni 80. Ad ogni modo, la band inanella una discreta canzone, con dei buoni riff ed una velocità media non ecessiva, che mette in mostra una discreta pulizia esecutiva, anche supportata da una produzione che fa gustare ogni strumento!
Un riff di chitarra acustica dal gusto medievale, subito interrotto da un roboante e veloce up-tempo in classico stile total black, apre la successiva "The Demon...". Il resto del brano è un continuo alternarsi di episodi ragionati e sfuriate votate alla sacra fiamma del metallo nero. Un buon brano!
E' quindi il turno della cover di "Buried by..." dei Mayhem, resa in maniera pressoché simile all'originale.
E' infine la volta della conclusiva "Triumph..." aperta da un melodico arpeggio di chitarra pulita che ricorda vagamente qualcosa dei primi Metallica, ma un riffone lento ed abrasivo ci riconduce sul sentiero dannato e scosceso dell'inferno del black metal più norvegese e vecchio stampo. In questo brano si possono gustare antichi sentori anche di band come Dark Throne periodo "Under a funeral Moon" e Immortal di "Pure Holocaust". Al termine della song, si fa anche timidamente largo un assolo di chitarra!

La conclusione può sembrare scontata, ma in effetti questo combo può essere consigliato solo agli adepti ed iniziati del black più oscuro e privo di compromessi.
Non c'è troppo spazio per melodie se non di tipo malefico, nessuna inflessione verso indulgenze ed aperture ad altri generi. only pure fucking Armageddon!
Se cercate voci femminili, tastierine e commistioni goth, trovate un altro gruppo. Se invece ve ne fregate delle mode imperanti e preferite malvagità ed inni al maligno, allora avvicinatevi a questi Athanor: non aggiungono nulla di nuovo a quanto già detto dagli epigoni del loro genere, ma hanno le idee ben chiare su quelle che sono le loro direttive stilistiche e sanno come usare le loro armi.

Track by Track
  1. Call from the Depths 65
  2. The Demon of the Middle Ages 70
  3. Buried by Times and Dust 70
  4. Triumph of the Dark Power 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 60
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 60
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
66

 

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