The Selfish Cales «Haapsalu» (2018)

The Selfish Cales «Haapsalu» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
02.03.2019

 

Visualizzazioni:
2045

 

Band:
The Selfish Cales
[MetalWave] Invia una email a The Selfish Cales [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di The Selfish Cales [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di The Selfish Cales

 

Titolo:
Haapsalu

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Andy Cale :: Guitar, Sitar, Lead Vox
Giuseppe Floridia :: Bass, Vocals
Alberto Rocca :: Keyboards, Vocals
Luca Zanon :: Drums

 

Genere:
Psychedelic Rock

 

Durata:
47' 33"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
19.10.2018

 

Etichetta:
Volcano Records
[MetalWave] Invia una email a Volcano Records [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Volcano Records

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Volcano Promotion
[MetalWave] Invia una email a Volcano Promotion [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Volcano Promotion [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Volcano Promotion

 

Recensione

Davvero ben riuscito il terzo album dei Torinesi The Selfish Cales, che con questo “Haapsalu” ci propongono un bel disco di musica fondamentalmente progressive, con una passione per lo stile anni 70, che qui emerge prepotente tra le psichedelie e il groove della musica.
Se infatti l’accoppiata di canzoni d’apertura ci mostra una band che suona groovy ma anche molto umorale, specialmente nei momenti più acustici, è la vena progressive tipo Tangerine Dream che va a instaurarsi nel songwriting di quest’album a partire dalla terza canzone, meno elettrica e con l’aggiunta di un flauto, anche se lo stile varia ancora in “Beyond the last horizon” che ricorda i Rush, arrivando ad esempi vincenti e molto ispirati come la splendida “Winterfell”, dove prog e funky si alternano tra di loro in maniera stupefacente, o la più jazzata “Chestnut maze”, che costituisce un’altra, ennesima, prospettiva da cui analizzare la musica dei The Selfish Cales, passando per gli episodi più rockeggianti di “Kaspar Hauser”, o nella grande e più cupa “You can’t sit with the sabbath”, un brano che riesce a tributare i Black Sabbath nei mood senza scadere in pacchianate tipo plagi o citazioni tanto discrete quanto fini a sé stesse, il tutto per un risultato finale che sinceramente lascia di stucco. Ok, che questi ragazzi sono al terzo album e quindi sarebbe normale pensare che la loro musica sia ormai collaudata e strutturata, ma la maturità qui raggiunta è a livelli molto alti e impressionanti, che prendono l’ascoltatore, lo disarmano e per tutti e 48 i minuti di musica lo accompagnano con sé in un caleidoscopio di moods vorticoso, lasciandolo spiazzato e che può solo applaudire davanti a una simile avventura. Per gli amanti del prog rock anni 70, senza dubbio. Fatevi un bel regalo...

Track by Track
  1. Baltic Memories 80
  2. Smokey shades 80
  3. Haapsalu 85
  4. Beyond The Last Horizon 80
  5. Winterfell 85
  6. Chestnut maze 80
  7. Fairytales, nowadays 80
  8. Kaspar Hauser 85
  9. You can't sit with the sabbath S.V.
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 85
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
81

 

Recensione di Snarl » pubblicata il 02.03.2019. Articolo letto 2045 volte.

 

Articoli Correlati

News
Recensioni
  • Spiacenti! Non sono disponibili Recensioni correlate.
Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
  • Spiacenti! Non sono disponibili Live Reports correlati.
Concerti
  • Spiacenti! Non sono disponibili concerti correlati.