Lunarsea «Hydrodynamic Wave» (2006)

Lunarsea «Hydrodynamic Wave» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Heresy »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
2462

 

Band:
Lunarsea
[MetalWave] Invia una email a Lunarsea [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Lunarsea [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Lunarsea [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il canale YouTube di Lunarsea [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina ReverbNation di Lunarsea [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina BandCamp di Lunarsea

 

Titolo:
Hydrodynamic Wave

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Angelo - voce
Fabiano - chitarre e synth
Emiliano - chitarre
Cristian - basso
Claudio - batteria

 

Genere:

 

Durata:
47' 0"

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2006

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Uscito sul mercato ormai da alcuni mesi (marzo 2006), "Hydrodynamic wave" è l'album di debutto per i romani Lunarsea, sotto contratto con la greca Burning Star. Questa formazione ha circa tre anni di vita, essendo nata nel 2003 dalle ceneri degli Hollowearth che, stando a quanto dice la bio, facevano power-prog. Il genere proposto oggi dai Lunarsea è invece un death metal melodico come andava tanto di moda fino a un po' di anni fa, con influenze principali nella scena scandinava ed essenzialmente riconducibile ai nomi di Children of Bodom, In Flames vecchia maniera, Soilwork e forse qualcosa dei Dark Tranquillity. Ma qualcosa di power rimane nelle soluzioni più melodiche, nei cori e nelle parti di voce pulita di cui è pieno il disco, come si sente già dalla prima "Beside the driver". La cosa azzeccata del disco è probabilmente proprio l'accostamento di passaggi più catchy e ritornelli che si ricordano da subito con parti più tipicamente death metal (ma sempre melodic-death). Buona anche la tecnica individuale dei singoli e in particolare il lavoro alle chitarre di Fabiano ed Emiliano, tra l'altro devo dire che la registrazione - fatta non so dove - rende giustizia ai pezzi con un suono compatto e potente. La grossa pecca è secondo me il fatto che i pezzi vengono a rassomigliarsi un po' tutti e gli stessi passaggi e arrangiamenti si ripetono sempre, cosa che alla fine fa venire il disco a noia, oltre al fatto che il lavoro stesso va a inserirsi in una nicchia, quella melodic-death, davvero inflazionata (anche se meno di qualche anno fa, ora sta messo peggio il metalcore...) e questo potrebbe rendere difficile emergere tra i tanti nomi in circolazione.
Quindi per il momento sufficienza abbondante per i Lunarsea, considerando anche che si tratta solo del primo full-length, vedremo se in futuro i cinque riusciranno a trovare una loro proposta più personale e più variegata!

Track by Track
  1. Beside the driver 70
  2. Hate net on barren heart 65
  3. Dead end road, he walked 65
  4. Qubenauts 70
  5. Still age, still time 70
  6. Solstice woman 65
  7. Evolution plan.txt 65
  8. The smokers 70
  9. Onirica frequencies 65
  10. And the gardens of jades remained void 65
  11. Tales of N.D.E. 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 45
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
66

 

Recensione di Heresy » pubblicata il --. Articolo letto 2462 volte.

 

Articoli Correlati

News
Live Reports
Concerti