Death Before Disco «Barricades» (2006)

Death Before Disco «Barricades» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Maglor »

 

Recensione Pubblicata il:
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Visualizzazioni:
997

 

Band:
Death Before Disco
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Titolo:
Barricades

 

Nazione:
Belgio

 

Formazione:
Ioan: Voce
Birger: Chitarra
Fred: Chitarra Solista
Yannick: Basso
Ace: Batteria, Backing Vocals

 

Genere:

 

Durata:
46' 59"

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2006

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

I Death Before Disco sono una band belga formatasi all’inizio del millennio e che ha all’attivo due pubblicazioni: “What Lies Within” (Split CD) del 2003 e “Partybullet” del 2004, ambedue uscite per la Goodlife, piccola etichetta belga. Oggi i 5 ragazzi tornano sulle scene con questo Barricades per la più forte Lifeforce; il salto è stato permesso dal buon successo ottenuto dal precedente LP, successo sia di critica, che ha apprezzato l’attitudine eccentrica e multiforme della band, che di pubblico, che ne ha amato l’energia e la vena melodica. Queste due sono infatti le caratteristiche principali dei Death Before Disco che trovano ampia espressione anche nel qui presente platter: eccentricità e melodia. Eccentricità perché in questo “Barricades” troviamo davvero di tutto, e quasi sempre ben amalgamato: si va dal rock sanguigno all’hardcore, passando per metal più o meno classico, prog e altro… è veramente difficile catalogare la musica qui contenuta ed anche trovare termini di paragone validi. Sicuramente questo fa salire di molto le votazioni della critica. Abbiamo poi una vena melodica, fatta di ritornelli che si stampano in testa e struttre semplici nella loro complessità, che coinvolge e attira l’ascoltatore…al tutto si aggiunge una carica di energia notevole ed ecco che abbiamo il sound dei Death Before Disco. La band si muove agile e dinamica, passando con una certa disinvoltura tra diverse atmosfere e da un genere all’altro. Basta ascoltare l’opener “Etireno” per rendersi conto di questo: parti energiche e quasi hardocore si alternano a tristi arpeggi, stacchi dal flavour decisamente progressivo e parti quasi operistiche. Gli arrangiamenti sono curati in maniera maniacale e la padronanza degli strumenti è decisamente buona, con una sezione ritmica che va decisamente “a bomba”, precisa e molto varia. Anche la prova vocale è di buon livello con il singer che alterna bene umori e impostazioni, da parti sussurrate ad altre in screaming, adattandosi ai camaleontici cambi di stile delle composizioni. La produzione è eccellente, potente e precisa, tanto che si sentono le molteplici sfaccettature e i molteplici “piani” sonori che arricchiscono le composizioni, ricche di sovraincisioni, suoni orchestrali e campionamenti. “Baricades Of Rumbe” è un altro gran bel pezzo, lanciato, melodico,vario, nervoso e con uno stacco centrale quasi jazzistico. Full Metal Jacket va su territori più canonici, una song tra rock ed hardcore, buona sì ma che manca di quella follia dei brani precedenti. Jaguar ci riporta la band che vuole stupire e sperimentare: otto minuti in cui passa davvero di tutto. I rimi qui non sono mai sostenuti e c’è una malinconia che permea tutto ma le soluzioni sia ritmiche che melodiche sono impedibili, assurde se vogliamo eppure d’effetto. Poi tutto si ferma ed arriva un pianoforte struggente con un coro quasi alla Queen…questi sono matti…e per fortuna! Alcune parti sono forse un po’ dilatate ma si tratta comunque di un gran pezzo.”Goodbye” è una ballad malinconica, dalla buona carica melodica e che nella parte centrale si irrobustisce, curatissimi come al solito gli arrangiamenti che elevano il pezzo sopra la media. Il brano successivo è “Pyramids on Mars”, un buon pezzo energico, più immediato di latri se vogliamo, scorre bene, ma senza particolari guizzi. “Matchstick Girl” è il brano più violento e incazzato del lotto, hardcore nell’attitudine, con voce scream, dissonanze chitarristiche e parti mosh. La melodia è ancora una volta assicurata dal ritornello e dalle chitarre. “Kill The Dancer” riprende una certa varietà nella struttura, mescolando parti melodiche ad altre molto dure ma non riuscendo ad avere quell’incisività che si trova in altri episodi. Il pezzo successivo è “Modern Times”, forte di ottimi arrangiamenti di chitarra, di un bell’incedere spezzato, di una stacco quasi marziale e di un finale malinconico. In chiusura troviamo “Set The Minutes” una sorta di ballata dove sono ancora le armonie di chitarra e gli ottimi arrangiamenti a farla da padrone. Buona, ma non aggiunge nulla a quanto detto. Tirando le conclusioni Barricades è un buon disco, con alcuni episodi davvero notevoli, ma non immune da cali di tensione. La vocazione e il talento dei Death Before Disco per la sperimentazione e le soluzioni ricercate si sentono nitidamente e quando vengono lasciate libere portano a risultati eccellenti. Purtroppo questo non sempre avviene ed alcuni brani risultano un po’ troppo convenzionali, buoni sì, ma lontani dalla genialità che questi cinque pare siano in grado di raggiungere. Una volta presa piena consapevolezza delle proprie potenzialità e lasciate da parte tutte le restrizioni e i formalismi i Death Before Disco ci potranno regalare qualcosa di grande davvero. Per ora ci possiamo godere questo comunque buon lavoro, indicato in particolare per chi ama sonorità moderne e per gli open minded che adorano le commistioni di generi.

Track by Track
  1. Etireno 85
  2. Barricades Of Rumble 80
  3. Full Metal Jacket 70
  4. Jaguar 85
  5. Goodbye 75
  6. Pyramids On Mars 75
  7. Matchstick Girl 80
  8. Kill The Dancer 75
  9. Modern Times 75
  10. Set The Minutes 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 90
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 85
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
79

 

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