Morbid Angel + Krisiun
03.03.2004
Band:
Morbid Angel
Krisiun
Luogo dell'Evento:
Horus Club
Città:
ROMA
Autore:
Alcio»
Visualizzazioni:
2211
Live Report
AVVERTENZA:
Deboli di cuore, religiosi di qualsiasi ordine, posers, amanti dei trend musicali imperanti, ricercatori delle melodie sanremesi con chitarrine distorte-ma-non-troppo e compagnia brutta, vi do un consiglio: abbandonate subito questo live-report, raggiungendo il tasto "indietro" del vostro browser con un click di mouse, al fine di cercare un link confacente alle vostre esigenze. Quì sotto potete leggerete solo di una stupenda serata all'insegna del più brutale, inkazzato e grandguignolesco concerto death metal arrivato nella capitale romana nell'ultimo anno!
LIVE REPORT:
Una nera popolazione di anime dannate infesta il marciapiede antistante l'Horus Club il quale, presumibilmente, ha visto concerti meno estremi nella sua storia, ma che si presta alla perfezione per una serata densa di pubblico come quella che vede dividersi il palco tra i brasiliani Krisiun ed i death-metal godz statunitensi Morbid Angel.
Il power trio carioca capitanato dai fratelli Kolesne sale sul palco, puntualissimo alle 21:00 precise.
Brevissimo line check di pochi secondi, saluti di rito da parte del bassista cantante, e via nei meandri della loro rivisitazione del death metal brutale della scena floridiana della prima metà degli anni 90.
Il pubblico (il cui numero cresce di minuto in minuto) gradisce il sound e lo fa capire alla band scatenando subito un brutale pogo nel mosh pit.
La tecnica dei tre e davvero strepitosa: un batterista che malmena il suo drumkit con un martellamento grind quasi costante senza sbagliare un colpo e senza il minimo cedimento, un chitarrista nerboruto ed ipertecnico che sciorina riff a motosega e solos in sweep-picking, ed un bassista che (seppur nella norma con lo strumento) risulta essere un bravo frontman dotato di un buonissimo growl di quelli che scuotono dentro lasciandoti comprendere anche i testi delle song.
I nostri hanno suonato 11 brani, in un set di circa 45 minuti andando a pescare da un pò tutti i lavori pubblicati nella loro ormai più che decennale carriera: in ordine sparso cito la title track e "War Ritual" della loro ultima uscita (Works of carnage), la title track e "Dawn of Flagellation" dal precedente "Ageless Venomous", "Soul Devourer" e "Conquerors of Armageddon" dall'omonimo disco ancora precedente.
Il tutto in uno show intenso e con un buon audio (solo i primi tre brani sono stati un pò rovinati dagli aggiustamenti in corsa dei tecnici), in cui il terzetto cugino dei Sepultura ha sciorinato tutta la propria carica, la potenza dei brani, la tecnica individuale e la personale devozione verso un genere che molti danno per morto ma che gode di ottima salute!
Terminato il loro show, i tre lasciano lo spazio ai roadie che preparano l'altare del sacrificio per gli officianti d'onore della serata.
La mezz'ora di attesa per me è stata quasi snervante!!!
Ero curiosissimo di vedere all'opera il nuovo singer/bassista Steve Tucker, visto che alla mia prima volta con i Morbid Angel dietro al microfono c'era ancora sua altezza Dave Vincent, prima della svolta goth-cyber-fetish che ha avuto unendosi alla band della sua nuova fiamma Gen (eh..... tira più un pelo di fica che un carro di buoi!!!).
Ore 22:15, si abbassano nuovamente le luci del locale ed i roadie comunicano con il fonico con inconfondibili movimenti di torce elettrice.
Ci siamo: i Morbid Angel stanno salendo sul palco e (per la gioia del sottoscritto) le prime note che partono dall'amplicifazione sono quelle di "Day of Suffering" direttamente estratto da quella perla di "Blessed Are the Sick"!
E' stato davvero difficile per me rimanere calmo ed infatti (alla faccia della professionalità e del rigore che ogni cronista dovrebbe tenere per poter bene riportare i fatti) mi sono gettato nella bolgia infernale che si veniva creando sotto palco!
La breve opener del concerto lascia lo spazio alla nuovissima "Within the Enemy". Al termine, il buon Steve chiede: "Are you ready for the pain?".
Si siamo tutti pronti al dolore, ed infatti parte una debordante "Pain Divine", direttamente dal controverso (ricordo che al tempo la critica si divise sui giudizi al disco) "Covenant".
Come inizio non c'è male, l'unico peccato è che la chitarra di Trey risulta un pò sotto al volume generale, di per sé buono!
Il fonico pare ascoltare i miei pensieri, ma forse li travisa un pò, tant'è che per tutto il resto del concerto la chitarra del nuovo (???) secondo chitarrista della band - perdonatemi, ma non so chi sia - rimane pressoché muta se non durante gli sporadici assoli!
Questa carenza tecnica, però, non riesce a rovinare un'ottimo concerto basato sul drumming assassino di Pete Commando Sandoval, sugli assoli ispiratissimi di Trey Azagthot le cui movenze ricordano quelle di un'ostrica che spesso si richiude intorno alla sua perla, di volta in volta a 6 o 7 corde!
Mi va di spendere poi un pò di parole sul buon Steve: risulta essere meno istrionico (soprattutto vocalmente) rispetto a Dave Vincent, ma possiede un'ottima tecnica esecutiva al basso ed un buonissimo growl, nonché un buon feeling col pubblico con cui spesso ha dialogato, aspetto in cui il precedente singer peccava un pò (sembrava sempre un pò distaccato)!
Il side-guitarist (una sorta di Alehi Lahilo moro) non ha sbagliato niente ed è risultato molto padrone del palco, ma credo ci perdonerà se in questa sede lo stiamo un pò lasciano da parte!
Lo show è continuato con un bel sali e scendi lungo l'alfabeto discografico del gruppo (chi non capisce questa, non è un vero fan!!!!) ed ha portato alla riproposizione live di "Beneath the Hollow", "Curse of Flesh" e "Chamber of Dis".
Una breve pausa su note di tastiera quindi si riparte con "Stricken Arise", cui i nostri hanno ben pensato di attaccare "Where the Slime Lives", devastante nel solo di Trey, quindi (sempre da "Domination") la bordata di "Dawn of the Angry".
Prima di un'ulteriore breve pausa di tastiera abbiamo potuto sbatterci anche alle note di "Bil Ur-sag" e "World of Shit".
L'opener del loro ultimo CD ha nuovamente creato il panico, ma la successiva "Lord of all Fever and Plauges" riesumata dal, fin quì drammaticamente dimenticato, debutto "Altars of Madness" ha letteralemtne polverizzato i presenti: credo proprio che qualcuno ci abbia rimesso le costole e qualche dente..... ma per l'Angelo Morboso questo ed altro.
"Rapture" suggella questo strepitoso terzo tempo dello show, e lascia spazio ad un ulteriore intermezzo tastieristico.
Altro giro altra corsa, sembrano dirci i nostri, ed è per questo che concludono lo show con "God of Emptiness" ed "Enshrined by Grace".
...e tornò il buio.
I sopravvissuti chiedono ancora sangue per completare il rito, ed i quattro officianti ne offrono con una tellurica versione di "Chapel of Ghouls", il cui stacco finale è stato impreziosito da un lunghissimo solo di Azagthot che sembrava partorire ogni nota con le contrazioni del proprio corpo!
Il sottoscritto ha ancora le papille gustative in fibrillazione, ma i Morbid Angel salutano lo stremato pubblico e lasciano lo stage.
I piccoli problemi tecnici dovuti ad un pingue fonico (che forse aveva la mente in sovraccarico per la curiosità di testare il prima possibile le bontà della vera pizza italiana) non sono riusciti a rovinare uno show ottimo che ha annichilito il sottoscritto e tutti i presenti.
I Morbid Angel hanno dimostrato, se mai ce ne fosse stato il bisogno, che sul trono del death metal ci sono ancora loro, e vogliono rimanerci ancora per molto tempo (alfabeto permettendo).
Indubbiamente, dal vivo i pezzi più datati sono quelli che hanno reso di più, visto che risultano essere più diretti e quindi più adatti alla dimensione live!
Interessante notare come l'unico estratto da "Gateways to Annihilation" (Ageless, still I am) sia stato cancellato all'ultimo momento dalla tracklist: forse quel disco ha convinto poco anche il gruppo.
Peccato proprio che "Immortal Rites", "Thy Kingdom Come", "Suffocation", "Unholy Blasphemy" e "Maze of Torment" non abbiamo fatto parte della scaletta. OK, sono un incontentabile ed un inguaribile criticone, dovrei sapere per esperienza che i MA non hanno mai concesso concerti lunghissimi (questo è durato circa 1 ora ed un quarto.... quasi un record), ma loro sono una delle mie band preferite ed al cuore (marcio) non si comanda!!!!!
Immagini della Serata
Recensione di Alcio Articolo letto 2211 volte.
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