Labyrinth + Holy Martyr

Data dell'Evento:
10.11.2007

 

Band:
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Luogo dell'Evento:
Extra

 

Città:
Cagliari

 

Promoter:
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Autore:
Thanatos»

 

Visualizzazioni:
3286

 

Live Report

[MetalWave.it] Immagini Live Report: Nessuna Descrizione Tutto iniziò alla fine di Ottobre quando venni a sapere che i Labyrinth sarebbero stati a Cagliari.
Subito pensai che fosse uno scherzo, capacitandomi del fatto che fosse quasi impossibile che un gruppo metal di un certo livello e spessore sarebbe venuto in Sardegna. E invece fui subito smentita quando andai a controllare il sito ufficiale della band. Ho quindi iniziato ad organizzarmi per l’acquisto del biglietto, iniziando anche a fare il countdown fino al 10 Novembre.
Arriva comunque, fortunatamente molto velocemente, proprio il 10 e io dalle 22 ero già lì.
Poca gente in circolazione, ma pensai che forse da un lato sarebbe stato meglio per me, perché così, molto egoisticamente parlando, avrei potuto godermi meglio il concerto.
Entro e mi avvio subito nella bancarella del merchandise e sbaraglio tutto: ciondolo, adesivi, maglietta (finalmente una taglia S!).
Si aspetta ancora un bel po’ prima che gli Holy Martyr ( gruppo spalla) salgano sul palco, e c’è tempo ancora per fumarsi qualche sigaretta (eccome se c’è n’è!).
Alla fine i sardissimi Holy Martyr riescono a salire sul palco e a dare fine alle nostre angoscie.
Si presentano e danno inizio al loro epic metal; non li avevo mai sentiti prima, ed è stato un piacere averli ascoltati per la prima volta anche in versione live dal momento che si sono presentati come una band, che potrebbe peccare anche di un minimo di originalità, ma dotata di tutte le qualità strumentali e vocali.
Interessante anche la performance del cantante Alex Mereu, che mi ha fatto morire dalle risate con il suo (o nostro) sarcasmo tipicamente sardo!
Gli Holy Martyr stanno avviando la loro esperienza musicale, che ormai dura da quasi cinque anni, su un gradino più alto, in quanto quest’anno è uscito, dopo alcuni anni di “gavetta” anche all’estero, il loro primo cd ufficiale “Still At War”; la band sta, inoltre, riscuotendo un discreto successo dalla critica soprattutto per quanto riguarda la loro perseveranza e caparbietà nel portare a termine un buon lavoro, che tenga anche alta la bandiera del metal made in Sardinia.
Dopo alcune tracks eseguite, finalmente arrivano i Labyrinth, o meglio il primo ad entrare è stato Andrea de Paoli per sistemare le sue tastiere.
Dopo questo primo abbaglio, l’attesa inizia ad essere un po’ insostenibile.
Ma ci pensa subito Roberto Tiranti, cantante e bassista, a smorzare il tutto. A ruota arrivano tutti: Andrea Cantarelli,chitarre, Pier Gonnella,chitarra, Andrea de Paoli e Mattia Stancioiu, batteria.
Non intendono perdere tempo ed iniziano subito con “Crossroads”, estratto dal loro ultimo album “Six days to nowhere”. Il pubblico è in delirio, la track in questione è stata eseguita ottimamente è non c’è cosa migliore che una band riproduca al meglio una canzone registrata in studio.
Arrivano quindi i saluti da parte del cantante e il pubblico risponde con un caloroso “Uoooooohhh”!!!
Il brano successivo “Lost”,è sempre estratto dall’ultimo album e parte del pubblico, benché esiguo, risponde bene all’incitamento da parte del Tiranti all’alzare in aria le mani.
Io per ora mi trovo ancora al settimo cielo, sperando di salire a un cielo più in alto con canzoni prese dal loro miglior lavoro, a mio parere, “ Return to the Heaven Denied”.
Ma c’è solo da aspettare…Vengo comunque ampiamente ricompensata con “Livin’ in a Maze”, estratto dal loro album omonimo del 2003, album che ha segnato il cambiamento di etichetta: da MetalBlade dei precedenti album, a V2.
Ed ecco che i Labyrinth pare quasi che mi leggano nel pensiero e viene subito eseguita “The Night of Dreams, Il pubblico entra direttamente in scena cantando a squarciagola tutte le parole, lasciando intendere che è l’album forse più conosciuto dal pubblico sardo.
L’aria inizia finalmente a surriscaldarsi e si vedono anche i primi spiragli di pogo!
Da porre l’accento sul fatto che ad ogni fine eseguita il “grazie” da parte della band è per loro strettamente necessario..
La carrellata continua con una canzone proveniente da “Freeman” ovvero “Deserter”, anche quest’ultima eseguita alla perfezione.
Le tracks eseguite comunque provengono per la maggior parte dall’ultimo e dal penultimo lavoro come di prassi dal tronde..
Fantastico il delirio da parte del pubblico quando viene eseguita “Moonlight”, ed è proprio con quest’ultima canzone che si riesce a stabilire un minimo di feeling tra band e pubblico.
A questo punto la band fa il cenno di andarsene ma il pubblico non è proprio d’accordo con questo gesto. Dopo la loro finta rientrano ed eseguono “Lyafh”, ma il pubblico chiede in esclusiva “Piece of Time” ed è ecco così che vengono (veniamo) subito accontentati.
L’ultima canzone della scaletta “There’s a Way” è dedicata da parte di Andrea Cantarelli al ragazzo del merchandising… Con questa canzone i Labyrinth se ne vanno ringraziando, sostenendo che il Metal in Sardegna deve esistere.
E Roberto Tiranti ha proprio ragione: se non fosse stato per l’impegno dei ragazzi di “Sardegna Controvento” il metal in Sardegna sarebbe solo piccola spora, un evento eccezionale, un’esclusiva da non perdere per nessun motivo. Perché in Sardegna ogni lasciata è persa e per vedere un concerto metal è necessario prendere barche o barchette,aerei o robe varie..
Quindi un ringraziamento particolare va ai ragazzi di “Sardegna Controvento” che hanno permesso ai fans dei Labyrinth e del metal in generale, di avere l’opportunità di emozionarsi ancora una volta.
Ma ovviamente grazie ancora ai Labyrinth che hanno avuto “il coraggio” di venire in Sardegna e farci rivivere il metal con la M maiuscola versione live, e non soltanto versione “stereo”!

 

Immagini della Serata

 

Recensione di Thanatos Articolo letto 3286 volte.

 

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