Kadavar «Kadavar» [2009]

Kadavar «Kadavar» | MetalWave.it Recensioni Autore:
June »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
1636

 

Band:
Kadavar
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Titolo:
Kadavar

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Lorenzo :: Vocals And Guitar
Luca :: Guitar
Luka :: Bass, Vocals
Davide :: Drums

 

Genere:

 

Durata:
37' 32"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2009

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

vIl buon vecchio death metal, quello inossidabile, senza concessioni alla moda, il marcio cadavere riesumato qui da questi giovani (a vedersi) ragazzi; al debutto ufficiale dopo una demo ed un EP autoprodotti approdano finalmente alla sempre interessante Punishment 18 Records. Nei primi istanti d'ascolto esce l'anima più manierista del genere, ma non era possibile che si limitasse a questo, una simile etichetta non si getta a capofitto in una band senza la sorpresina sotto. Ma andiamo per ordine: se dovessi proporre delle percentuali, direi che c'è un 50% di Carcass, molto riscontrabile nella voce e in alcune trame “gore” delle chitarre, prevalentemente in riferimento a quelli del binomio “Symphonies Of Sickness”/”Necroticism”, e la traccia Global Collapse non può non ricordare un brano come “Corporal Jisore Quandary” nella concitata ed esaltante parte iniziale.
Poi c'è un 40% di Cannibal Corpse e death di Tampa d'annata che rende molto soffocante l'intero album dandogli un taglio efficace, ad esempio in una riuscito episodio come “Towards The Abyss”.
Il restante 10% è il margine di vantaggio che si portano appresso nel costruire aperture melodiche dal taglio solenne e ricercatamente horror, aggiunte di tastiere ben incastrate che creano un sound se non originale almeno sorprendente e profondo; senza sconvolgersi troppo, s'intende, ma che arricchiscono il tutto in maniera convincente, senza necessariamente abbandonare il campo del death metal più referenziale. Un buon punto di partenza per la creazione di un suono da ampliarsi, ovviamente; il succitato 10% rimane ancora una parte poco consistente, nonostante i buoni assoli che accompagnano le composizioni. In questo caso interviene la scusante “debutto”, ma non precipitiamoci, si tratta di un album ricco di sfumature malgrado certi pilastri di riferimento molto ingombranti; l'ottima registrazione è in linea con produzioni ben più note, con chitarre davvero massacranti e una sezione ritmica imperiosa e precisa che predilige il groove al blastbeat. L'utilizzo della doppia voce, insieme al cantato alla Jeff Walker c'è infatti un growl più greve che si concede anche in certi “squealing” (il verso da suino sgozzato), è ben strutturato e rende il suono ancora più corposo. Un simile risultato merita attenzione, anche in virtù del fatto che è ben percettibile la passione con cui è suonato e i maniaci, se già non li conoscevano dovrebbero cogliere l'occasione per sentire quest'album, che oltre ad una confezione ben curata, cerca di unire brutali aggressioni con decadenti momenti, quasi poetici.
La bella chiusura melodico/acustica lascia presumere che c'è di più e speriamo di poter presto sentire dei risultati eccezionali.

Track by Track
  1. From Flesh To Sorrow 75
  2. Return To Ashes 70
  3. Behind The Storm 70
  4. Global Collapse 70
  5. Towards The Abyss 70
  6. Morbid Sense Of Weakness 75
  7. Lust Of Mortal Decay 70
  8. Ghost Of Revelation 70
  9. Mirror Of Lies 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
72

 

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