Apeiron «The Cruel Crime» (2008)

Apeiron «The Cruel Crime» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
1621

 

Band:
Apeiron
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Titolo:
The Cruel Crime

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Alessio:: basso, voce
Federico:: chitarra
Filippo:: chitarra, voce
Rodolfo:: batteria

 

Genere:

 

Durata:
17' 0"

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2008

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
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Recensione

Sinceramente, quando ho saputo che gli Apeiron fanno Death Melodico ho pensato: “Sarà la solita roba che cerca di scimmiottare Dark Tranquillity e in Flames? Sarà una roba Death nelle strofe e pop nei ritornelli? Sarà una roba metalcore con deboli (leggasi nulle) tendenze al Death melodico?”.
La risposta, fortunatamente per questo quartetto di Vigevano, è no: Questo EP di 3 canzoni + 1 bonus track infatti si manifesta sin da subito come un lavoro musicalmente intricato, pieno di tempi dispari e di controtempi, con numerose parti acustiche, e che rifugge abbastanza bene le sonorità del valido ma copiato ad oltranza swedish death (tranne sparuti momenti della prima canzone in cui mi tornano in mente i Dark Tranquillity) per rimpiazzarlo, forse, con un eclettismo sonoro molto più tipico dei Death, dove le chitarre si muovono parecchio, dove il basso si ritaglia il suo spazio prepotente (bello l’assolo dopo la parte acustica di “The crossing”), e dove la batteria si dà da fare amalgamando il tutto con tempi e passaggi sui piatti ben riusciti.
La cosa bella di questo gruppo, poi, è che pur suonando “storti”, la loro proposta fortunatamente non risulta essere poco death e troppo sperimentale, anzi forse anche a causa di alcuni chorus ben organizzati per farli funzionare da singalong sul palco, forse a causa di tempi veloci sempre convincenti, anche se un po’ meno presenti, la band riesce a farsi sentire e apprezzare anche da chi non si trova al decimo anno di conservatorio. Direi che le migliori canzoni sono “The Crossing”, con i pregi succitati, e una buona parte veloce, e la conclusiva “The chant”, canzone maggiormente a inclinazione acustica, ma dotata anche di un paio di parti che da live faranno faville. Difetti grossolani invece non ce ne sono, anche se personalmente non ho trovato buono il suono delle chitarre, che è un po’ in secondo piano rispetto agli altri strumenti, e che forse avrebbe necessitato di qualche sovra incisione o interventi di chitarra addizionale in più.
Il giudizio sugli Apeiron è chiaramente positivo, ma voglio vedere se e come saranno capaci, i nostri, a fare un full length. In altre parole, voglio vedere se gli Apeiron sono capaci, nonostante la loro stravaganza compositiva, di scrivere un brano più orecchiabile (da singolo, insomma) senza snaturare il suono, e anche come se la cavano in parti veloci più lunghe. Stiamo a vedere cosa sono in grado di fare, intanto “The Cruel Crime” mi ha incuriosito non poco…

Track by Track
  1. Scavenging Thoughts 74
  2. The Crossing 77
  3. Clutches of Despair 75
  4. The Chant (Bonus Track) 78
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 67
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
75

 

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