Clairvoyants «Word To The Wise» (2008)

Clairvoyants «Word To The Wise» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Maglor »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
2547

 

Band:
Clairvoyants
[MetalWave] Invia una email a Clairvoyants [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Clairvoyants [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Clairvoyants [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di Clairvoyants

 

Titolo:
Word To The Wise

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Gab Bernasconi: vocals
Paolo Turcatti: bass
Luca Princiotta: guitar
Marco Demartini: guitar
Manuel Pisano: drums

 

Genere:

 

Durata:
50' 42"

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2008

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

È passato un pezzo da quando vidi per la prima volta un concerto dei The Clairvoyants, la più nota ed apprezzata tribute band italiana dedita alle note della Vergine di Ferro. Mi è capitato poi più volte di incontrarli in altre occasioni proprio perché i cinque giovani si sono gettati negli anni in un attività live decisamente intensa attraversando senza sosta il nord Italia e non solo. È inutile negare che il successo della band sia stato sin’ora indissolubilmente legato alla fama di Harris e soci, ma i Clairvoyants si sono sempre mostrati in grado di live eccellenti, professionali e trascinanti. Personalmente però sono sempre stato in disaccordo con chi definiva il vocalist Gabriele un perfetto emulo della “Sirena” Dickinson, fattore questo che diviene certamente una cartuccia in più ora che il Clairvoyants hanno deciso di camminare con le proprie gambe presentandosi al pubblico con un cd di pezzi originali dal titolo “Word to the Wise”.
Il lavoro, come era lecito aspettarsi, prende le mosse dal sound dei Maiden più moderni, quello di “Brave New World” e “Dance of Death” per intenderci, e cerca di svilupparlo con spunti che vengono dal power più moderno di matrice tedesca e scandinava.
La trascinante opener “Journey Through The Stars” è un up-tempo maideniano fin nel midollo seguito dalla più ragionata e particolare è “The Lone” e dalla cupa e tratti epica “Choose the Truth”. Con “The Pain of Sight” i nostri giocano la carta della mini suite sulle orme delle varie “Sign of the Cross”, “Alexander The Great” o “Seventh Son of a Seventh Son” creando un brano complesso e cangiante che riesce a mantenere alto l’interesse ed è seguito dalla moderna “Sheer Hate”, meno convincente degli episodi che l’anno preceduta. La riuscita power ballad “Back to My Dreams” ci catapulta in territori dal sapore germanico e ci porta a “Step Aside”, pezzo roccioso e dannatamente groovy dove l’aria che si respira è quella del Bruce solista di “Tiranny of Souls”. “Closure” è un brano carico di pathos e tristezza, di solo piano (suonato dal tastierista dei Kamelot Oliver Palotai) e voce, dove il buon Gabriele mostra il lato più melodico della sua interpretazione. La title track si apre con un coro che sembra uscito da un disco di un gruppo di true-metal tedesco poi si articola tra sezioni borchiate ed altre più introspettive. Chiude il tutto la cover di “Hallowed Be Thy Name”, eseguita in maniera fedele e cantata per l’occasione da André Matos in veste di guest star, artista sulle cui doti vocali c’è poco da dire.
Tutto il disco gode di una resa sonora impeccabile, così come impeccabile è la veste grafica, e di prestazioni dei singoli di buon livello. Come dicevo, il vocalist Gabriele ha una timbrica personale, scura, ben distinta da quella di Dickinson, e realizza durante tutto la lunghezza de lavoro una buona prestazione sia nelle parti più aggressive che in quelle melodiche. Le similitudini con i Maiden (soprattutto per quanto concerne la sezione ritmica) e con il Dickinson solista ci sono, ma si è scampato il pericolo del CD clone, poco auspicabile tanto più che gli originali sono ancora vivi e (molto) attivi, grazie all’inserto di elementi più moderni e ad una buona dose di personalità.
“Word to the Wise” è in sostanza una riuscita opera prima che mostra una band affiatata, con buone individualità e buone capacità tecnico compositive che sicuramente piacerà ai fan del metal classico e melodico, Maiden in testa, naturalmente.

Track by Track
  1. Journey Through The Stars 80
  2. The Lone 85
  3. Choose the Truth 80
  4. The Pain of Sight 85
  5. Sheer Hate 70
  6. Back to My Dreams 75
  7. Step Aside 85
  8. Closure 80
  9. Word To The Wise 80
  10. Hallowed Be Thy Name 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 85
  • Qualità Artwork: 85
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
80

 

Recensione di Maglor » pubblicata il --. Articolo letto 2547 volte.

 

Articoli Correlati

News
Live Reports
Concerti