Intervista: Normavana

Nessuna Descrizione Dopo la recensione del loro primo disco, ci troviamo di fronte ai normavano che hanno scelto metalwave per svelarci le svelarci le vicende che li hanno portato ad essere uno dei gruppi più promettenti del panorama rock italiano

 

Come prima cosa potreste spiegare ai lettore di Metalwave come e quando è nato il progetto Normavana e come si sono evolute le vostre scelte stilistiche?

Il progetto è nato nel 2000, la voglia di suonare hardcore punk era talmente forte per noi allora diciottenni che nel giro di poche sttimane mettemmo su una band che passava la totalità delle proprie giornate a suonare pezzi dei No Use For A Name, No Fun At All, Pennywise. Scelto il nome: "Normavana", si iniziò sin da subito a scrivere canzoni inedite. Nel 2005 la formazione subì uno scossone a causa di vari avvicendamenti. Entrano così a far parte della line-up Christian e Franky (chitarra e basso rispettivamente) già alle prese con progetti importanti alle spalle che si aggiungono ai "vecchi" Michele e Daniele (chitarra/voce e batteria). Il sound cambia e si sposta verso ritmiche sempre più potenti e melodie che riescano a evidenziare meglio i testi, diventati col tempo sempre più stabili relativamente agli argomenti trattati. Da questo momento in poi la band inizia a servirsi della musica come strumento di analisi di se stessi immersi nel panorama sociale diventato col tempo sempre più frenetico e globalizzato, venne abbandonata la linea delle "regole infrante" a prescindere e del "disagio ostentato", non eravamo tanto in grado di trattare temi che non ci appartenevano. E qui muovo una critica ad alcune band che usano la musica come mezzo di propaganda politica. Trovo che ci sia bisogno di capire meglio se stessi e poi cercare di cambiare ciò che ti circonda o che ti opprima addirittura.

Nell’ascolto del disco, la cosa che salta in evidenza oltre alla musica sono i testi, che a differenza di altre band rock sono in italiano. Come mai questa scelta di utilizzare l’italiano come lingua?

L'Italiano è la lingua più bella del mondo e troviamo sia anche quella più difficile. Non c'è sfida più bella che giocare con la lingua italiana e cercare di esprimere tutto ciò che ti passa per la testa attraverso una canzone nel pieno rispetto delle regole estetiche e di rime, metriche e quant' altro che una qualsiasi opera impone. Cantiamo in italiano perchè vogliamo che la gente capisca il meglio possibile e più cose possibili di ciò che diciamo. Non vediamo il motivo per il quale dovremmo utilizzare un' altra lingua per farlo.

Il vostro è un rock senza fronzoli e orecchiabile, ma nell’ascolto del disco è possibile trovare tanti inserti insoliti in una band rock, che rendono l’opera apprezzabile da persone che non ascoltano questo genere: quali sono le vostre influenze personali nella composizione dei pezzi?

Il rock non ha fronzoli per sua natura. La caratteristica, a nostro avviso, di questo genere è l'impatto, l'immediatezza e la disillusione. Sempre più gente in Italia è stanca di ascoltare le stesse cose da quarant'anni, ha bisogno di verità. Noi in quanto musicisti rock ci sentiamo il dovere di raccontargliela.

Questo è stato il vostro primo album ed è stato pubblicato dalla UK Division e registrato al Westlink Studio, che è stato anche lo studio di registrazione di band importanti come Shandon, Prozac + e Vanilla Sky. Come è stato il lavorare con persone di altissimo livello come consulenti nella registrazione?

La nostra prima esperienza in studio? E’ stata fantastica! Non avevamo mai lavorato, durante le registrazioni delle demo precedenti, con un produttore e con persone che conoscono il genere meglio di te. Il nostro disco sta raccogliendo tanti consensi anche per merito loro.

Il pezzo che mi ha colpito di più è “Lunedì”, che oltre ad avere un bel tappeto musicale, ha nel suo punto di forza una storia che purtroppo è fin troppo facile al giorno d’oggi trovare sulle pagine dei giornali: il testo è tratto da una storia vera?

"Lunedì" è una provocazione: il testo parla di una storia immaginaria che tratta un tema molto attuale, la voglia di rivalsa e di successiva vendetta come risposta a un sopruso violento. E' un po’ anche la metafora di ciò che accade nel mondo tra i popoli. E' tutto strettamente collegato a ciò che accade all' interno delle nostre famiglie. Tutto parte sempre dal basso.

Cosa pensate della scena alternative in Italia? Quali sono i problemi che riscontrate nel suonare fuori regione, e come si potrebbero risolvere?

Nella nostra regione è difficile suonare perchè i locali e gli spazi pubblici sono spesso gestiti più da interessi politici che da persone realmente interessate alle dinamiche e ai movimenti giovanili che le circondano. Spero di essere stato abbastanza esauriente al riguardo.

Voi siete di Salerno: cosa ci dite della scena locale?

La scena musicale della nostra città ha avuto un'accelerata verso l'alto, in termini qualitativi delle band, incredibile! E’ successa una cosa davvero molto strana: è come se la povertà di spazi abbia autorizzato la scena stessa a gestirli sempre meglio. Salerno esprime per ogni genere poche ma validissime band in grado di calcare qualsiasi palco con dignità. Di questo sono certo.

Al momento siete interessati a promuovere il vostro disco, ma ci sono progetti futuri per altre release?

Stiamo lavorando già sul secondo disco. Noi abbiamo voglia di andare avanti, abbiamo trovato una soluzione che ci garantisce una certa continuità, l'entusiasmo di una nuova registrazione farà il resto.

Grazie per averci concesso questa intervista. Queste ultime righe le lascio a voi: salutate nel modo che ritenete più appropriato i lettori di Metalwave!

A parte ringraziare Metalwave, volevo complimentarmi con te e tutto lo staff per esservi interessati alla scena musicale della nostra città! La cosa mi fa pensare che nel web non ci sono solo persone che si interessano e pubblicizzano cose già pubblicizzate abbastanza da altri media. Ma ci sono anche siti come il vostro che hanno capito che per evitare l'appiattimento della nostra cultura si affidano alle testimonianze di band ancora non "confezionate" apposta per essere smaltite dopo sei mesi. I vostri lettori questo l'hanno capito da tempo.

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Intervista di Animal Articolo letto 1682 volte.

 


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