Intervista: Through Your Silence

Nessuna Descrizione Dopo l’uscita di “The Zenith Distance”, Metalwave ha voluto intervistare i Through Your Silence, band ricca di energia, rabbia e piena di ottime idee sotto il punto di vista musicale.

 

Ciao ragazzi e benvenuti su Metalwave. Prima di tutto complimenti per il vostro album “The Zenith Distance”, un lavoro davvero eccellente. Ma chi sono davvero i Through Your Silence e che tipo di musica vogliono proporre al mondo dell’underground?

Ciao e grazie mille! I Through Your Silence sono una band che dopo un periodo di assestamento e cambi line up durato più di un anno è tornata sui palchi per divertirsi come ha sempre fatto e per proporre la propria musica a più persone possibili.

Quali sono state le band che vi hanno in maggior modo influenzato nella realizzazione del vostro album?

Non c’è stata una band particolare ad influenzarci: nel comporre “The Zenith Distance” abbiamo voluto seguire solo quel che ci andava di scrivere. Il processo compositivo dell’album è durato circa un mese, periodo che con Fabio (l’altro chitarrista) abbiamo trascorso in casa in compagnia di chitarra e guitar pro. Riusciamo a scrivere solo in questo modo, vomitandoci addosso idee e insulti fino ad arrivare a un dunque. Una settimana dopo la stesura dell’album siamo entrati in studio a registrare le nostre parti e il basso.

Da cosa è nata l’idea di intitolare il vostro album “The Zenith Distance”?

Con il concetto “The Zenith Distance” ci riferiamo alla distanza tra ciò che è perfetto ed imperfetto nell’essere umano. L’immagine di ciò che le religioni considerano peccato ed è al tempo stesso inevitabile ed umano. La patetica rincorsa al perfetto e al giusto deve avere una fine. E’ una presa di conscienza di ciò che siamo.

I testi sono stati scritti da qualcuno in particolare dei Through Your Silence oppure la loro stesura è stata collettiva?

Il concept parte sempre da Marc e Fabio, ma lo sviluppo delle lyrics poi viene affidato al cantante e nello specifico all’ex cantante e bassista, dato che avevamo elaborato tutto insieme prima della loro uscita dalla band.

Ascoltando il vostro disco non si può fare a meno di notare che ha partiture molto tecniche e veloci, in sala registrazione com’è andata e quale è stata la canzone più impegnativa da registrare?

Non c’è stata una canzone più difficile di un’altra da registrare. In studio è sempre figo perché passi giorni in compagnia della band, registri ti fermi riprendi, riascolti riarrangi in real time (il tutto tra mille insulti ovviamente, questa è una costante che rende frizzante l’amore tra i membri della band!). Ci prendiamo sempre molto tempo quando registriamo, non amiamo fare “tour de force”, ma anzi preferiamo goderci il momento dall’inizio alla fine.

Quali sono le emozioni che dovrebbe suscitare il vostro album in un ascoltatore modello?

Ascoltando l’album tra le tante emozioni potrebbe prevalere sicuramente del malessere e del disagio EPICO, eheh! No scherzo, onestamente non lo so, si tratta sempre di un fattore soggettivo, dategli un ascolto e scriveteci le vostre impressioni in merito!

“A Distant Reflection” e “Their Portraits Forever” sono due tracce in cui sembra di sentire un’orchestra sinfonica: come sono state realizzate?

Abbiamo un sesto elemento nella band, Roberto Palermo, uno studio member con cui non abbiamo il piacere di condividere il palco, ma che in “The Zenith Distance” a parer mio gioca un ruolo importante. Con Robi siamo amici da anni (è presente anche nel finale di “Warchildren”, nel nostro precedente album “Whispers To The Void”) e c’è un rapporto artistico che va oltre TYS: amiamo condividere notti insonni ad arrangiare in chiave orchestrale tutto ciò che ci passa per la testa. Andiamo a casa sua io e Fabio e stiamo fino all’alba a sparare stronzate e buttare giù idee. Beh, in realtà non vorremmo fare sempre alba, ma ogni volta che entriamo in casa sua veniamo fagocitati dal suo modo di vivere pacato e easy (es. pausa caffè e sigaretta di un’ora e mezza) e quindi ci perdiamo via.

Con “The Zenith Distance” avete raggiunto il vostro apice di “violenza” o ci dobbiamo aspettare dai Through Your Silence qualcosa di ancora più “violento”?

Sentiamo di avere il piede sull’acceleratore, non escludo un incremento di violenza nel prossimo cd!

Avete date live alle porte?

Guarda, proprio in questi giorni stiamo facendo un tour Europeo insieme ai compagni di label Devastating Enemy da Vienna. Stasera suoneremo a Lörrach in Germania, il posto sembra fighissimo e non vediamo l’ora! Stiamo promuovendo il nostro nuovo album e stiamo ottenendo una risposta incredibile da parte del pubblico austriaco e tedesco! Arriveremo in Portogallo, se qualcuno di noi o dell’altra band non va in coma etilico prima ovviamente! Ci stiamo trovando alla grande a suonare con loro e i party dopo i live ci stanno letteralmente uccidendo! Tornati in Italia suoneremo a Monza il 24 giugno con gli amici Destrage, dopodichè io e Fabio fino a Settembre saremo in studio per le pre produzioni del nostro prossimo lavoro. In questi giorni abbiamo scritto diverse cose e vogliamo svilupparle il prima possibile! Ci piacerebbe poter suonare un po’ più in Italia: non avendo una booking agency nostrana ci vien più difficile trovare date, soprattutto centro e sud, quindi se avete voglia scriveteci all’indirizzo: booking @ throughyoursilence.net e inviateci la vostra proposta!

Siamo giunti alla fine dell’intervista. Lo staff di Metalwave vi saluta. Volete aggiungere altro?

Vogliamo ringraziare Metalwave per lo spazio concesso. Inoltre invitiamo tutti i ragazzi che ci seguono a scriverci e farci sapere che ne pensano del nostro cd. Ah, abbiamo di nuovo un nostro sito: http://www.throughyoursilence.net (è un blog), e la pagina face book ovviamente: http://www.facebook.com/throughyoursilence. Se vi va seguiteci, noi proveremo a tener tutto aggiornato il più possibile. Grazie mille per il supporto!

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Intervista di Rexryu Articolo letto 2160 volte.

 


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