Artefix Fraudis «The Scarlet Womb» (2009)

Artefix Fraudis «The Scarlet Womb» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Hel »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
1410

 

Band:
Artefix Fraudis
[MetalWave] Invia una email a Artefix Fraudis [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Artefix Fraudis [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di Artefix Fraudis

 

Titolo:
The Scarlet Womb

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Matteo Galbusera: voce
Alessandro Spitale: chitarra
Dameth: chitarra
Davide Borin: basso
Michele Redaelli: batteria

 

Genere:

 

Durata:
34' 50"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2009

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Ogni volta che si ha a che fare con un gruppo dedito al doom, è pressochè inevitabile l’associazione con i My Dying Bride di Aaron Stainthorpe: per quanto riguarda gli Artefix Fraudis, giovane band proveniente dalla provincia di Lecco, le influenze dei monolitici doomsters britannici sono ben presenti.
Il progetto Artefix Fraudis nasce nel 1998, ad opera del chitarrista Alessando Spitale, ma è solo nel gennaio di quest’anno che la band, dopo la pubblicazione di alcuni demo e numerosi cambi di line up, riesce a pubblicare il primo full-length, questo “The Scarlet Womb”.
Il disco si apre con “Virgo Infecta”, titolo affascinante per una traccia che non lascia dubbi su quello che sarà il proseguo del cd: atmosfere oscure, sebbene un po’ scarne, e il growl aspro di Matteo Galbusera che ben si adatta ai canoni del genere.
Si prosegue con “Helen”, introdotta da un pregevole arpeggio acustico, che continua sulla falsariga dell’opener; la terza traccia, “Narciso”, è forse la più riuscita dell’album, grazie ad una buona commistione fra sonorità oscure, ma sognanti, e un testo molto evocativo.
Si continua con “Cum Somnia Vera”, un’ atmosferica traccia strumentale i cui malinconici giri di chitarra riportano alla mente gli Opeth degli inizi. Le tre canzoni seguenti, “Reason’s Demise”, “Last Man Standing” e “Her Unbearable Beauty”, non si distanziano dallo standard propostoci dalla band, eccezion fatta per “Last Man Standing”, il cui testo si discosta sensibilmente dalla tematica dell’amore/morte per sconfinare nel lamento di un uomo mandato alla guerra.
Posso concludere affermando che questo “The Scarlet Womb” non brilla certo per originalità, cosa che d’altronde non stupisce quando si sceglie di cimentarsi in un genere monolitico e radicato come il doom, ma rimane comunque un buon prodotto di questa corrente.

Track by Track
  1. Virgo Infecta 65
  2. Helen 60
  3. Narciso 70
  4. Cum Somnia Vera 70
  5. Reason's Demise 65
  6. Last Man Standing 60
  7. Her Unbearable Beauty 60
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 55
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 55
  • Tecnica: 60
Giudizio Finale
62

 

Recensione di Hel » pubblicata il --. Articolo letto 1410 volte.

 

Articoli Correlati

News
Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
Concerti