Burning Skies «Desolation» (2006)

Burning Skies «Desolation» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Aqualunaedreams »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
1403

 

Band:
Burning Skies
[MetalWave] Invia una email a Burning Skies [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Burning Skies [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Burning Skies

 

Titolo:
Desolation

 

Nazione:
Inghilterra

 

Formazione:
Merv :: Voce
Liam :: Chitarra/Voce
Ben :: Chitarra/Voce
Andie :: Basso
Phil :: Batteria

 

Genere:

 

Durata:
30' 44"

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2006

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Che il Metalcore sia un genere ormai standardizzato e senza più l’impeto e l’originalità dei prime movers, penso sia chiaro anche ai sassi. I Burning Skies lo sanno bene, e, coscienti di muoversi su un terreno calcato da migliaia di band dallo stesso indirizzo, non si sforzano di tirare fuori dal cilindro il lavoro più creativo e innovativo possibile, ma cercano di metterla sulla violenza e sulla potenza pura. Il disco infatti si presenta corto, veloce e monolitico allo spasimo, aspetti che rendono l’ascolto di questo “Desolation” meno soporifero di quanto non ci possa aspettare da una band di questo tipo. Partendo dalla classica base Metalcore di band come Hatebreed e All Shall Perish, questi 5 inglesi inglobano nel loro suono influenze maggiormente provenienti da oltre oceano rispetto al trend classico scandinavo, e i richiami a colossi del calibro di Strapping Young Lad, Fear Factory e Slayer sono immediatamente manifesti, anche se la classe e la creatività dei succitati gruppi non viene neanche lontanamente sfiorata. Come detto, il gruppo da il meglio di sé quando schiaccia il piede sull’accelleratore, e pur risultando scolastiche e banali, canzoni come “Power Bauer” e “Lurid Demolition” riescono, non senza qualche sbadiglio, ad attrarre l’attenzione dell’ascoltatore, anche se sarà molto difficile ricordarle quando avrete spento il vostro lettore. Perché il limite fondamentale del lavoro è questo: tanto rumore, tanta cattiveria, giusta preparazione tecnica e attitudine, idee zero. Provate ad ascoltare un pezzo come “Damaged” se non mi credete, e vedrete che non solo il titolo è banale in questa song. A risollevare parzialmente le sorti di questa raccolta c’è però la traccia numero 5, la title-track. Grazie a una strofa dal groove impressionante e assassino, a tempi sincopati al limite, e a parti veloci che ricordano gli ultimissimi Slayer, i Nostri riescono a concentrare in questo pezzo le loro doti migliori, salvando, almeno in questo frangente, una release che difficilmente attrarrà la vostra attenzione, soprattutto considerato che nell’attuale panorama Metalcore ci sono band decisamente migliori.

Track by Track
  1. Intro 40
  2. RKD 64
  3. The Sweet Sound of Violence 65
  4. Bauer Power 75
  5. Desolation... (For The Denial Of Ignorance) 81
  6. Damaged 56
  7. Fairytale Supremacy 62
  8. Caught In The Circle 64
  9. Lurid Demolition 70
  10. Could You Sink Any Lower? 63
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 68
  • Originalità: 46
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
65

 

Recensione di Aqualunaedreams » pubblicata il --. Articolo letto 1403 volte.

 

Articoli Correlati

News
Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
Concerti