Drivhell «A Journey As A Life» (2010)

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Maglor »

 

Recensione Pubblicata il:
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Visualizzazioni:
1422

 

Band:
Drivhell
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Titolo:
A Journey As A Life

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Stefano Cannoni: Basso
Valerio De Vittorio: Tastiere E Backing Vocals
Igor Della Ricca: Batteria E Backing Vocals
Giuseppe Montalbano: Tastiere E Backing Vocals
Francesco Munari: Chitarra
Jonatan Spagnuolo: Voce

Musicisti Ospiti:
Ilaria Bastianelli: Backing Vocals
Matteo Bosi: Sitar Su Dried Branches

 

Genere:

 

Durata:
55' 0"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2010

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

“A Journey as a Life” è il primo full lenght per i lecchesi Drivhell, band non esattamente di novellini, attiva sin dal 1997 e che giunge solo ora al proprio esordio sulla lunga distanza dopo anni segnati da concerti e due EP.
Il sestetto ci propone nove tracce di prog tra melodie di sapore settantiano, accelerazioni più power oriented, e una certa attenzione alla teatralità delle composizioni che mi ha ricordato i primi Royal Hunt, teatralità che qui è asservita a raccontare un concept liberamente ispirato a uno dei capolavori di Calvino, Le Città Invisibili, recitato (in maniera non sempre letterale, travisando o perdendo qua e là un poco del suo senso) in diverse occasioni lungo il corso del cd.
I nostri fanno prog, e va quindi da sé che siano musicisti tecnicamente preparati e che si lanciano in una prova assolutamente adatta al genere proposto, con menzione particolare per il singer Jonatan Spagnuolo, il quale possiede una voce duttile ed espressiva, le cui potenzialità sarebbe forse però potute essere sfruttate ancora meglio puntando di più sull’interpretazione.
Dal punto di vista della produzione e del missaggio il disco suona bene e valorizza la complessità delle composizioni, composizioni che si muovono su un buon livello qualitativo, omogeneo tanto da dare l’idea di ascoltare un unico lungo brano, che ha sì dei momenti più riusciti di altri, come l’arrembante “My Convinctions”, la carezzevole “The Shining Stone o la più classicamente power-prog “The Uproar of the World”, ma che non presenta veri e propri highlights in grado di distaccarsi dal resto e di stamparsi in testa senza volersene più andare.
Forse proprio questa assenza di hooklines o la mancanza di quel guizzo che ti spiazza, del il colpo di classe, è la sola annotazione che si può muovere a un disco assolutamente ben fatto da tutti i punti di vista; forse un po’ più di sicurezza dei propri mezzi, che di certo ci sono, è la sola cosa che manca ai Drivhell per fare il botto, per intanto i nostri ci regalano un viaggio da goderci e un’altra buona band nostrana da supportare.

Track by Track
  1. Pictures On A Score 70
  2. My Convinctions 75
  3. A Journey As A Life 70
  4. The Shining Stone 75
  5. Haze Of Memories 70
  6. The Uproar Of The World 75
  7. ...In a Sweet Trap 70
  8. Dried Branches 70
  9. Fluttering Hell 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
73

 

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