Innervacuum «Acceptance» (2010)

Innervacuum «Acceptance» | MetalWave.it Recensioni Autore:
HeavyGabry »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
1180

 

Band:
Innervacuum
[MetalWave] Invia una email a Innervacuum [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Innervacuum [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di Innervacuum

 

Titolo:
Acceptance

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Tommaso Bonfanti - bass
Filippo Fumato - drums
Giuliano Bergantin - vocals
Francesco Murtas - guitars
Andrea Giannattasio - guitars

 

Genere:

 

Durata:
21' 42"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2010

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

L'approccio che ho avuto verso gli Innervacuum è stato cangiante perlomeno quanto la loro musica. Partendo da rifiuto e incompresione più o meno totali, sono passato a timidi e lenti apprezzamenti di "Acceptance" fino ad arrivare, in ultimo, ad un'idea più stabile che è la sintesi di tutte le impressioni ricevute. A questi ragazzi piace sperimentare, non c'è alcun dubbio: cercate di immaginare l'influenza di act estremi come Psyopus e Meshuggah che si fonde alla musica degli Psychofagist, degli Ephel Duath e dei Sadist di "Crust" (spesso si notano somiglianze tra lo stile canoro di Giuliano e quello di Trevor) ed avrete già una piccola fotografia del quintetto di Udine. Non è per nulla facile conciliare tanti tipi di concezioni artistiche, diverse ma allo stesso tempo unite nell'intento di creazione del nuovo, quindi in questo senso particolare non possiamo far altro che complimentarci per il coraggio dimostrato. Note di merito poi vanno al gruppo anche per la precisione esecutiva (qui, fondamentale) e per l'impegno profuso per garantire una registrazione all'altezza di un prodotto professionale, pur trattandosi della loro prima release. Ma la medaglia ha sempre due facce. "Acceptance", essendo pregno di approcci così forti, mostra anche il limite che si viene a creare in questo tipo di situazione, cioè l'impossibilità di rendere il tutto un blocco monolitico e potente. Le sensazioni di slegatura tra le parti che costituiscono i brani sono ricorrenti, e la facilità di assimilazione è resa difficile dalla prolissità degli stessi. Le idee ci sono e singolarmente emergono, ma la loro sintesi va ripensata in un'ottica di maggiore coesione. È pur vero che è inutile essere troppo severi verso una band appena arrivata nella grande mischia mondiale (con ottime intenzioni), ma un aggiustamento di traiettoria potrebbe rivelarsi l'arma vincente, senza rinunciare o rinnegare quanto già fatto. Tra l'altro attualmente sono alla ricerca di un nuovo batterista, e chissà che una mente nuova non possa significare anche idee nuove...attendo fiducioso.

Track by Track
  1. Melancholia 65
  2. To Be Void 65
  3. Bliss Outshines Nothing 55
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
69

 

Recensione di HeavyGabry » pubblicata il --. Articolo letto 1180 volte.

 

Articoli Correlati

News
Live Reports
Concerti