Saint Lips «Charm» (2010)

Saint Lips «Charm» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
MORO MOU »

Recensione Pubblicata il:
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Band:
Saint Lips

Titolo:
Charm

Nazione:
Italia

Formazione:
Valentina Barletta :: Voice

Marco Simoncelli :: Rhythm And Lead Guitar

Antonio Di Girolamo :: Rhythm And Lead Guitar

Matteo Cenciarelli :: Bass

Valerio Galassi :: Drum

Genere:

Durata:
36' 55"

Formato:
CD

Data di Uscita:
2010

Etichetta:

Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione

Apprezzo molto i dischi che iniziano con quei ritmi e quella presa di posizione subito esplicita, dischi che pur nella loro semplicità reclamano e ottengono attenzione già dalle prime note.
E penso che “Charm” dei romani Saint Lips sia uno di questi dischi. Sicuramente all’inizio salta subito all’orecchio il tono della cantante Valentina Barletta; e fa davvero piacere che una rappresentante della categoria femminile si faccia avanti così, supportata da una band con la quale è bene in armonia nel sound.
Curioso notare che i Saint Lips non abbiano tralasciato nessuno stile, raggruppando pezzi spesso diversi nel carattere, facendo la gimkana tra un motivetto dichiaratamente pop e un rock molto più classico, che sembra guardare con sincera ammirazione agli anni ‘80-'90.
Apprezzabili le capacità della band in pezzi come “Saviour”, “Summer rain”, “Fertile” e la più articolata “Losin’ control”, in cui emergono bene le potenzialità della band e la personalità della vocalist, capace di dare un bel carattere al tutto.
Su tutt’altro versante troviamo invece pezzi come “Little sister”, che fa tanto (tanto) canzoncina pop all’americana, quella lanciata come singolo col videoclip a sfondo adolescenziale. Al quadretto non mancano testi senza troppe pretese e coretti in sottofondo.
I Saint Lips ricordano molto sonorità come quelle di Blondie, Oasis, forse persino U2 e un certo Iggy Pop, in luoghi nei quali il rock incontrava apertamente il pop senza che questo rappresentasse necessariamente un pregiudizio o un punto a sfavore.
“Charm” scorre piacevole, purtroppo rallentandosi a metà disco e annoiando un po’ l’ascolto, riprendendo vivacità poi verso la parte finale. In effetti 12 tracce non sono poche e non è sempre facile per i Saint Lips mantenere alta l’attenzione. Alcune trovate infatti si ripetono in maniera tendenzialmente monotona. In questo senso avrebbe fatto piacere che il disco fosse definitivamente un ottimo risultato, anziché un debutto rispettabile, ricco, ma non troppo calibrato.
I Saint Lips si distinguono per la loro accessibilità e il loro sicuro appeal. Alcune tracce infatti potrebbero benissimo essere elette a singolo da classifica. Eppure ciò non deve disgustare i palati raffinati, visto che a volte le emozioni vengono anche dai sapori più semplici. Infondo cosa sarebbe la cruda realtà senza l’attimo disimpegnato? Cosa sarebbe la doccia senza la perfetta, semplice, naturale, felice accoppiata di quattro allegre note da canticchiare?