Ypotrill «The Blustering Samaritan» (2008)

Ypotrill «The Blustering Samaritan» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
June »

Recensione Pubblicata il:
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Band:
Ypotrill

Titolo:
The Blustering Samaritan

Nazione:
Italia

Formazione:
Mario Giannelli – Vocals, Guitars, Bass, Drum Programming

Genere:

Durata:
21' 41"

Formato:

Data di Uscita:
2008

Etichetta:

Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione

C'è chi suona per la gloria chi per la gioia di farlo; Ypotrill è il buffo nome dietro il quale si muove con intenti puri e non commerciali il polistrumentista Mario Gianelli, che si occupa per l'occasione di ogni parte dalla composizione, all'esecuzione (voce, chitarre, tastiere...) e al missaggio delle tracce componenti questa seconda demo.
Il territorio in cui si muove e quello del death metal di estrazione svedese, e davvero non possiamo non essere d'accordo. I riff riecheggiano tutti di In Flames, Dark Tranquillity e di tutto il “Gotheburg sound” d'annata, neppure le vocals si discostano, costruendo delle canzoni che rimangono fin troppo anonime: per quanto le abbia sentite non me ne rimane una in mente.
Le ritmiche sono tutte troppo simili (confronta gli inizi tutti in uptempo...) e le sporadiche tastiere inserite lasciano il tempo che trovano. Tutto questo a dispetto di una confezione curatissima in tutti i dettagli. Stiamo pur sempre parlando da un disco che esce auto-prodotto, probabilmente in casa, ma ha un booklet con una copertina graficamente valida e un sound pieno e dettagliato per quanto possibile. Inoltre non si può passare sopra all'operato in fase di composizione: i brani sono tutti ben strutturati ed elaborati, con svariati cambi d'atmosfera, che snocciolano diversi giri di chitarra ben suonati, buona la tecnica generale (se passiamo sopra al fatto che la batteria è programmata).
Purtroppo questo non basta, le canzoni non offrono mai un guizzo, una ricercatezza che non sia meramente tecnica, un riff più tagliente, oppure più accattivante. Tutto si asseconda e nonostante la breve durata della demo, si tende alla noia. Forse Mario è più portato per la produzione, piuttosto che per la composizione, visto quanto colpisce la generale brillantezza del prodotto; magari si prospetta un futuro in tal senso.