Element «2198 Secondi di Odio» (2022)

Element «2198 Secondi Di Odio» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
Wolverine »

Recensione Pubblicata il:
29.09.2023

Band:
Element

Titolo:
2198 Secondi di Odio

Nazione:
Italia

Formazione:
- Sebastiano Fracasso :: Vocals, Guitar;
- Emmanuele Tonin :: Guitar, back vocals;
- Elia Rolenti :: Drum;
- Giulio Zonin :: Bass;

Genere:
Thrash-Groove Metal

Durata:
33' 16"

Formato:
CD

Data di Uscita:
15.12.2022

Etichetta:
No Reentry Records

Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
Infinity Heavy

I Did It Again - I.D.I.A. Management & Booking

Recensione

La seconda uscita dei vicentini Element si chiama “2198 Secondi di Odio” e si presenta con un sound diversamente orientato sulla scia del suo predecessore per l’inasprirsi nei contenuti diretti su di un thrash groove metal. Il quartetto propone nove tracce abbastanza cattive nei contenuti, forte anche di alcuni elementi che risultano più melodici, dando prova di grinta ed energia che tanto piace a chi sta sotto palco ad esultare e pogare. Il clean vocale, abbastanza acerbo e per la maggiore utilizzato, offre anche qualche puntata più tendente allo scream senza però mai lasciare la propria linea e il proprio caratteristico tratto che, di fronte al cantato in lingua madre, raccoglie i dovuti apprezzamenti. L’ottimo lavoro di batteria è quello che risalta più di qualunque altro data l’incredibile e sincronica performance che, incessante, si propaga nel corso dell’ascolto dei brani. Ottimo il riff d’apertura del “Cacciatore” dove l’intensità della band prende subito corpo per travolgere al meglio la propria platea; da ricordare anche l’oscura “Ondagata” poi dirottata in favore di un thrash metal che, senza compromessi, genera un contesto estremamente compatto e ritmicamente violento. Segue poi “Musica d’Incitamento All’odio” che vede la compartecipazione del rapper Wan Coma, rendendo stilisticamente il brano su orizzonti più harcore rap senza però offrire poi troppe varianti ritmiche; è poi la volta di “2259”, brano poi non troppo vario nei contenuti che si presenta con contenuti un po’ similari ai primi in scaletta; è poi la volta dell’ oscuro ed acustico intermezzo dal sapore delirante “Scafa” pronto a cedere quasi subito il passo in favore di “Notte delle Anguane” le cui melodie offerte dalle chitarre ed unificate all’ottimo apparato ritmico, rendono il brano deciso ed accattivante; chiude il lavoro “Anepsi” nuovo intro oscuro, tetro e cupo che ben presto scatena una vera e propria mattanza thrash nuovamente alternando velocità e mid tempo della sezione ritmica e rendendo il tutto estremamente compatto e divertente. Il disco è piuttosto aggressivo e da presa al punto da riuscire a catturare in maniera facile l’attenzione e a farsi apprezzare compiutamente nonostante la presenza di tanto in tanto di un qualcosa di ripetitivo.