Rockstar «Dusk Till Down» (2007)

Rockstar «Dusk Till Down» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Barbaro »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
799

 

Band:
Rockstar
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Titolo:
Dusk Till Down

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Dyego Star - Vocals
Richie Rock - Guitar
Andrew Wall - Guitar
Doug J Rock - Bass
Johnny Brass - Drum

 

Genere:

 

Durata:
23' 14"

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2007

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Non sono mai abbastanza, a mio parere, i gruppi che suonano del buon vecchio street glam metal.
Non sono mai abbastanza perché troppe volte si seguono le tendenze del momento tralasciando filoni che hanno davvero fatto la storia della musica. Purtroppo questa scarsità di gruppi non fornisce l'indispensabile competizione che porta a migliorarsi e a soddisfare chi di questa musica non può fare a meno.
Per questo cerco sempre avidamente la novità del momento, o qualsiasi altra cosa si possa ricollegare a questa splendida epoca, del resto mi pare ovvio che da un po' tutte le parti ci sia una forte nostalgia di anni ottanta: Gruppi celebri che si riuniscono, classici pop che, rispolverati, vengono suonati di nuovo nelle discoteche e non ultimo il successo del film “Notte Prima degli Esami”. Sembra quasi di vivere l'epoca in cui vedevamo i nostri genitori emozionarsi all'ascolto di un pezzo dei Beatles, e forse al tempo non capivamo...
I Rockstar sono toscani ma sembrano usciti da Detroit o direttamente dalla Motley House. Già dalla copertina rivelatrice saltano agli occhi capelli cotonati, occhiali a goccia, e abiti logori.
Il cd è breve, troppo direi, solo cinque pezzi non sono sufficienti a soddisfare i palati esigenti, ma sono un buon antipasto. L'apertura è affidata a To Be A Monster immediato e puro con inevitabili sentori “motleyani” del riff iniziale che ricorda Kickstart My Heart. Inevitabile anche l'allusione sessuale, neanche troppo nascosta, di Take my Gun, pezzo dal groove trascinante. Passa quasi inosservato Tonite. Livin' Again è il pezzo che mi ha più convinto, puro rock bastardo ma con arrangiamenti freschi e originali.
Una cosa manca, la ballatona da macchina appannata indispensabile ad ogni disco glam che si rispetti, e dal titolo ho sperato che fosse Dirty Love. Peccato
I Rockstar sono l'ennesima prova che si può ancora lavorare sulle vecchie sonorità, senza dover troppo sperimentare con suoni nuovi e fugaci come quelli delle recenti produzioni mainstream.

Track by Track
  1. To Be a Monster 65
  2. Take My Gun 70
  3. Tonite 65
  4. Dirty Love 70
  5. Livin' Again 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 60
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
69

 

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