Icarus Witch «Songs for the Lost» (2007)

Icarus Witch «Songs For The Lost» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
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Visualizzazioni:
1346

 

Band:
Icarus Witch
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Titolo:
Songs for the Lost

 

Nazione:
U.s.a.

 

Formazione:
Chris Batton :: drums
Quinn Lukas :: guitars
Matthew Bizilia :: vocals
Jason Myers :: Bass

 

Genere:

 

Durata:
46' 43"

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2007

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

La Cruz del Sur music, deopo gli Ignitor, ci propone un altro esempio di band che tenta la strada dell’heavy metal anni ’80, con questi Icarus Witch che si buttano anima e corpo nell’heavy metal in pieno stile Iron Maiden, senza alcuna tentazione True metal che invece nei compagni di label Ignitor affiorava. E gli Icarus Witch rispettano questo canone alla perfezione, salvo distaccarsene un po’ alla fine del disco: vocalizzi che ricalcano in pieno lo stile del gruppo suddetto, chitarre sdoppiate e assoli che si rifanno parecchio a vari periodi della discografia dei Maiden, e per buona parte dell’album questo paragone sarà sempre palese, con al massimo delle divagazioni musicali che si rifanno alla carriera solista di Bruce Dickinson e talora a qualcosa dei Saxon.
E con questo è già stato detto molto: “Songs for the Lost” degli Icarus Witch è un album godibile e ben fatto, con dei palesi richiami ai Maiden che però non compromettono la creatività della band. Prove di questo ne sono la bella “Mirror Mirror”, dotata di un chorus con un tiro eccezionale e in generale con delle melodie interessanti sparse su tutta la canzone, e “House of Usher”, una canzone con delle chitarre decisamente più impostate sui bassi, che rendono il brano simile a quanto fatto da Bruce Dickinson nel suo album solista “The chemical wedding”.
Va inoltre notato che la parte finale di questo album si discosta sempre di più dalle tematiche maideniane, per andare ad impostarsi su lidi più personali dove gli Icarus Witch mostrano più originalità; colpisce subito all’occhio, per esempio, la curiosa e affascinante ballad “Smoke and Mirrors” posta a fine album che fa chiudere l’album in maniera più soffusa e personale.
Ciò che però non mi ha convinto del tutto in quest’album è forse la presenza di idee che trovo meno riuscite e che zavorrano ancora un po’ il disco: a parte infatti una certa mancanza di originalità (non grave, tuttavia), è la parte ritmica che non mi ha convinto appieno: spesso si inizia con un tempo, e si finisce sempre con quello, aggiungendo semmai dei cambi di tempo poco rilevanti. Certo, nell’heavy metal la ritmica non è in continua variazione come in generi più estremi, ma comunque è una musica che ha bisogno di basi sostenute e potenti, e così credo che non sia sufficiente.
Concludendo: ritengo che questo degli Icarus Witch sia un altro centro della Cruz del Sur music: è un disco completo, ben suonato, ben cantato, e con validi intrecci di chitarra, che faranno senz’altro la felicità di chi ama gli Iron Maiden e altri nomi dell’heavy metal inglese.

Track by Track
  1. Out for Blood 70
  2. Written in the Stars 72
  3. The Sky is Falling 70
  4. Nature of the Beast 75
  5. Mirror Mirror 83
  6. Queen of Lies 76
  7. Devil's Hour 75
  8. House of Usher 81
  9. Afterlife 70
  10. Smoke and Mirrors 79
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 85
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
75

 

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