Black Diamond «Mourning For Me» (2008)

Black Diamond «Mourning For Me» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
June »

Recensione Pubblicata il:
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Band:
Black Diamond

Titolo:
Mourning For Me

Nazione:
Italia

Formazione:
Graziachiara Melissa :: Vocals
Dino Russo :: Guitars & Vocals
Enzo Russo :: Bass
Aris Volpe :: Drums
Simone Mezzapesa :: Keyboards

Genere:

Durata:
34' 42"

Formato:

Data di Uscita:
2008

Etichetta:

Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione

Sembrano così giovani nella foto del libretto, eppure i Black Diamond hanno registrato un album a lunga durata professionale, con dei suoni moderni e delle composizioni compatte. Tutto questo alla luce di un solo precedente EP. Anche questo nuovo disco è stato autoprodotto dalla band stessa, ma con il prezioso aiuto della Club Inferno Production che probabilmente è stata decisiva in fase di produzione. Peccato quindi che tutto questa serietà venga affogata in un mare di banalità facendoci concludere che alla fine si tratta sempre del solito power metal sinfonico e che, più che le capacità della band, in questo genere valgono i soldi spesi in produzione per ottenere ampollosità ed impatto. Ascoltando le vecchie tracce (vedi MySpace) la mancanza di produzione li rivela meno lustri e più istintivi, possibilmente più rozzi, ma non nell\'accezione negativa del termine, più legati alla chitarra e al metal che alla tastiera ed alla melodia. Viene sempre da pensare che, alla fine, ci si prova a puntare in alto anche se questo costa accettare dei compromessi (magari a malincuore). I brani hanno delle intenzioni che si muovono nella direzione del pop. Del resto come giustificare anche tutto il contorno: la cover banale ed ammiccante ai soliti temi (che peraltro sono abusati da troppo tempo dagli appassionati di fantasy), la sequela di titoli “Fallen Angel”, ”Neverending Eclipse”, il titolo del disco (Mourning For Me) e il nome stesso della band.
Si sente bene che il gruppo ha delle abilità non indifferenti agli strumenti e una voce ben impostata, ma non basta questo per fare un disco interessante. All\'interno di qualsiasi genere ci si voglia muovere è importante cercare di non confondere la vendibilità di un brano (l\'orecchiabilità e quanto deriva da un altra band di maggior richiamo) con la buona riuscita, che magari farà dispiacere alle orecchie abituate a sentire sempre i soliti accordi, ma che ha tutto un altro suono, azzarda, sperimenta, cerca soluzioni nuove, ardite e colpisce.
Per quanti invece si sentono coinvolti da questo genere di pomposità, con sottofondo metal, che mira pur sempre al ritornello, probabilmente sarà una prova degna di nota e che per quel poco si fa notare nel marasma, dato che in brani come l\'oscura “Lake of Melancholy” i momenti d\'interesse non mancano.