Winter of Souls «Winter of Souls» (2008)

Winter Of Souls «Winter Of Souls» | MetalWave.it Recensioni Autore:
June »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
741

 

Band:
Winter of Souls
[MetalWave] Invia una email a Winter of Souls [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Winter of Souls [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Winter of Souls

 

Titolo:
Winter of Souls

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Guido Pagano :: guitars
Cristiano Benicchio :: vocals and guitars
Mattia Mostosi :: bass
Antonio Cassella :: drums

 

Genere:

 

Durata:
25' 32"

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2008

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Suonare doom metal classico al giorno d'oggi può essere un impresa ardua. Mettersi al cospetto di un pezzo di storia della musica che affonda le sue radici quasi 40anni fa, che porta con se nomi del calibro di Black Sabbath, Candlemass, Solitude Aeturnus è affare per pochi. Ecco perché una band come i Winter Of Souls mi ha colpito, sorprendendomi al primo ascolto: non mi aspettavo la scelta di un suono così puro, addirittura edulcorato da eventuali tastiere. Ma la soddisfazione fortunatamente c'è, da parte mia, nell'ascoltare questa demo che ha una serie di pregi. Impossibile non fare un paragone con i conterranei Thunderstorm, dato che come loro senza perdere un briciolo di tradizione hanno la capacità di sfornare un metal si cadenzato, ma anche particolarmente groovy legato a degli schemi classici che ne aumentano la potenza, senza annoiare mai, come ad esempio l'incalzante “Pass The Gate”. Più duri, quindi, meno melodici e sperimentali.
Assolutamente piacevole la registrazione ruvida e calda, con un basso grasso ed iper-distorto e una batteria dal suono pieno e preciso, sempre molto imperiosa; alla guida la voce ruvida ma personale di Cristiano Benicchio che ricorda da vicino le prime esperienze vocali di Lee Dorian con i Cathedral, ma che riesce a risultare anche moderna e varia.
Ottima demo, che non strizza l'occhio alle ormai decine di varianti del genere (se non delle leggere virate verso un feeling anni '70, ad esempio nella conclusiva “The Antiquary”), ma che corre su un a strada fatta di coerenza e professionalità, una mezz'ora di buon doom curato ottimo per gli appassionati, ma valido anche per chi si sente attratto da sonorità ritmate e coinvolgenti di vigoroso e oscuro metallo.

Track by Track
  1. Intro 65
  2. In His Eyes 80
  3. Awake 80
  4. Pass The Gates 75
  5. The Antiquary 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 60
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
71

 

Recensione di June » pubblicata il --. Articolo letto 741 volte.

 

Articoli Correlati

News
Recensioni
  • Spiacenti! Non sono disponibili Recensioni correlate.
Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
Concerti