Motherstone «Biolence» (2008)

Motherstone «Biolence» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
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Visualizzazioni:
1986

 

Band:
Motherstone
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Titolo:
Biolence

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
JJ Mammasasso :: Male vocals
Vale :: Female vocals
Danihell :: Guitars
Ivano :: Bass
Rick Mackey :: Drums

 

Genere:

 

Durata:
1h 5' 2"

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2008

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Ritornano i romani Motherstone, quintetto che in precedenza suscitò un certo qual scalpore nell’underground con il precedente EP “Through the paths of insanity”. Oggi i nostri ritornano con un full length di un’ora e passa di musica ripartita in tredici brani, per una musica di catalogazione non molto facile, a metà tra thrash e metalcore, ma con una struttura delle canzoni perlopiù aperta, caratterizzata da diverse digressioni con la voce femminile pulita, che fa tendere la musica dei MS ora verso lidi più gothic (solo relativamente però, se vi aspettate lacrimoni e vampiri sappiate che non ci siete), ora verso lidi più aggressivi. Da questa descrizione generale si può vedere come la musica dei MS sia quindi qualcosa di abbastanza sfuggente, il cui ascolto è parecchio impegnativo per la quantità di idee e di soluzioni ritmiche e musicali proposte nei brani, e che sconsiglio sin da subito ai thrashers di vecchia data, e anche a chi apprezza il metalcore più standard, consigliandolo invece a chi apprezza musiche più complicate.
Ma l’album com’è? A mio avviso, in breve, riuscito solo in parte. Il fatto è che le belle canzoni ci stanno, come “Someone sitting by you”, brano che presenta le varie influenze molto ben collegate e con pre chorus e chorus grandiosi, la più melodica e paciosa “Russian Roulette”, e la più dura “Pictures of my agony”, ma il fatto è che il resto dell’album è altalenante in quanto a qualità. Si passa infatti da canzoni che convincono pur non essendo ai livelli dei brani succitati, a brani più opachi che scorrono di meno. Se si aggiunge tutto questo al fatto che, come detto, l’album è lungo e musicalmente variegato, ecco come l’album risulta meno intellegibile nel suo complesso. Magari è solo questione di abitudine ad ascoltare questo tipo di musica, tuttavia forse da questo punto di vista i MS potrebbero migliorarsi per snellire un po’ il loro sound e forse anche per dimostrare di saper spaccare anche su pezzi più canonici e meno intricati.
In definitiva, i MS hanno rilasciato un album che comunque si pone su buoni livelli, caratterizzato da alti standard di capacità tecniche e di registrazione, da alcune ottime canzoni, e da testi interessanti per le tematiche trattate. Per contro, i Motherstone non sono immuni da un songwriting forse ancora un po’ farraginoso, che a volte pare perdersi in alcune lungaggini, che alla lunga rendono (secondo me) il disco ancora un po’ pretenzioso.
Il giudizio definitivo sui Motherstone, pur se positivo, è comunque soggettivo. Questa è una di quelle bands che per capirla e giudicarla va ascoltata, non basta leggere una recensione.

Track by Track
  1. Romans 12 19 - It is mine to avenge 73
  2. Bloody Mary 70
  3. I am the Alpha and the Omega 72
  4. Someone Sitting by You 85
  5. 300 Days to Consciousness 80
  6. Final Failure and Collapse 67
  7. Slaughter Machine 75
  8. Russian Roulette 80
  9. Just Hiss 69
  10. Nowadays Juliet 70
  11. Pictures of my Agony 83
  12. The 12th King 74
  13. Digging Walls of Sorrow 73
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 87
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 85
  • Tecnica: 79
Giudizio Finale
76

 

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